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Aggiornamento dei Certificati Bianchi, le proposte del MASE

Aggiornamento dei Certificati Bianchi, le proposte del MASE

Aggiornamento del meccanismo dei Titoli di efficienza energetica

Tempo di aggiornamento per i Certificati bianchi. Nell’ultimo periodo il meccanismo di incentivazione dell’efficienza energetica ha iniziato a scricchiolare a causa di evidenti dinamiche di mercato. E con l’evoluzione del quadro energetico nazionale e comunitario la necessità di metter mano al celebre regime di risparmio energetico si è fatto inevitabile. A studiare le modifiche è il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che in questi giorni ha avviato una consultazione pubblica sulle proposte di aggiornamento.

La chiamata è rivolta principalmente a tutti i soggetti, pubblici e privati, destinatari in modo diretto e non degli obblighi nazionali di risparmio energetico. Nonché a tutti i soggetti in grado di fornire un contributo utile al miglioramento della vigente disciplina dei certificati bianchi. Per inviare contributi e osservazioni c’è tempo fino al 20 novembre 2024.

Il meccanismo dei Certificati Bianchi

I Certificati Bianchi, anche noti come Titoli di Efficienza Energetica (TEE), rappresentano il principale strumento di promozione del risparmio energetico nel settore industriale, delle infrastrutture a rete, dei servizi e dei trasporti (sebbene contemplino anche interventi realizzati nel settore civile). Sono titoli negoziabili che certificano il conseguimento di una riduzione di energia primaria. Riduzione realizzata attraverso progetti finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica negli usi finali dell’energia. 

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) riconosce un certificato bianco per ogni Tonnellata Equivalente di Petrolio (TEP) di risparmio conseguito. I titoli vengono emessi dal Gestore dei Mercati Energetici (GME) e possono essere scambiati e valorizzati dai beneficiari sulla piattaforma dello stesso GME, oppure tramite contrattazioni bilaterali. Si tratta di uno strumento di incentivazione per lo più volontario che tuttavia si “trasforma” in un regime obbligatorio di risparmio per i distributori di energia elettrica e gas naturale con oltre 50.000 clienti.

La disciplina dei TEE è in vigore dai primi anni del 2000, ma in tutto questo tempo ha subito diversi rimaneggiamenti per allineare il meccanismo al mercato o alle mutate norme. Le stesse leve che hanno condotto oggi il MASE al nuovo aggiornamento dei Certificati Bianchi

Le proposte di aggiornamento dei Certificati Bianchi

Il Ministero propone innanzitutto di rimuovere una delle ultime modifiche apportate al regime. Parliamo dell’introduzione dei certificati bianchi virtuali, ossia TEE non derivanti dalla realizzazione di progetti di efficienza energetica. 

Si legge nel documento:

“Posto che appare ormai superata la fase congiunturale che ha portato alla necessità di introduzione del cap e dei certificati bianchi virtuali in quanto il mercato ha raggiunto una condizione di quasi equilibrio tra la domanda e l’offerta di certificati bianchi, si propone l’eliminazione di tali elementi o la loro eventuale sostituzione con strumenti alternativi, meno impattanti sulle dinamiche di mercato, qualora si ravveda l’esigenza di continuare a mantenere condizioni di flessibilità nella possibilità di conseguimento dell’obbligo minimo annuo da parte dei soggetti obbligati”.

Con l’obiettivo di stimolare nuovi progetti di efficienza energetica, il MASE propone di adeguare la vita utile della “sostituzione” a quella della “nuova installazione”, garantendo la stessa quota di incentivo per entrambe le tipologie. E di incrementare il valore di vita utile di alcuni interventi. Quali? Ad esempio quelli che che prevedono esternalità ambientali positive legate ad un utilizzo efficiente delle risorse primarie.

Inoltre viene proposta l’aggiunta di nuovi interventi ammissibili, come ad esempio l’installazione di impianti solari termici e dei sistemi di free-cooling, l’efficientamento processo di vulcanizzazione pneumatici o quello delle reti idriche.

E ancora: si suggerisce di permettere la presentazione di progetti costituiti dall’aggregazione di più interventi con Soggetti Titolari diversi; di avviare le misure ex ante anche a valle della data di avvio del progetto; di eliminare le schede di Progetto a Consuntivo.

Leggi qui il documento di proposte.

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