Il futuro dell’accumulo stazionario, diviso fra batterie e idroelettrico
(Rinnovabili.it) – Energie rinnovabili e accumulo stazionario: due settori dal destino incrociato, in grado di spronare l’uno le opportunità commerciali dell’altro. Una sorta di simbiosi tecnologica che offre grandi opportunità di sviluppo se ben indirizzata. A spigarne il perché è il nuovo lavoro d’analisi svolto da IRENA, l’International Renewable Energy Agency. Nel report Electricity storage and renewables: Costs and markets to 2030, pubblicato in occasione dell “Innovation for Cool Earth Forum” di Tokyo, l’Agenzia presenta alcune previsioni per i costi delle batterie nel medio termine.
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La velocità con cui questi dispositivi di accumulo stazionario stanno migliorando, fa immaginare un futuro 2030 in cui i prezzi possano essere dimezzati rispetto a quelli odierni. Un calo significativo che permetterebbe alle batterie di gareggiare frontalmente con l’idroelettrico a pompaggio, la tecnologia numero uno oggi nel mercato dell’energy storage mondiale. Di conseguenza, spiega il direttore generale IRENA, Adnan Z. Amin, “le applicazioni distribuite su scala ridotta e piccola scala potrebbero aumentare notevolmente, accelerando di conseguenza l’implementazione dell’energia rinnovabile”.
Un’equazione che vale anche al contrario: insistendo sull’elettrificazione del sistema energetico e la quota di fonti pulite, la capacità di stoccaggio energetico a livello mondiale potrebbe triplicare entro il 2030.
Le 3 tipologie di batterie su cui scommettere
In questo contesto, le tecnologie più promettenti oggi in commercio sono le batterie agli ioni di Litio, le batterie ad alta temperatura (basate su celle Sodio-Zolfo e Sodio-Cloruri metallici) e le batterie di flusso. Per queste tre categorie si calcolano riduzioni dei costi d’installazione variabili dal 54 fino al 66 per cento.
Si tratta di trend al ribasso ben visibili fin da oggi come dimostra il caso delle batterie al Litio.
Nel settore dei trasporti questi dispositivi hanno decurtato visibilmente i prezzi nel giro di 6 anni (meno 76% dal 2010 al 2016). L’accumulo stazionario ha tempi più lenti rispetto all’e-mobility, ma lo sviluppo nei due comparti è indissolubilmente legato. “La crescita dell’uso delle batterie agli ioni di litio nei veicoli elettrici e nel settore dei trasporti nei prossimi 10-15 anni costituisce un’importante sinergia che contribuirà a ridurre i costi delle applicazioni di stoccaggio stazionarie”, ha dichiarato Dolf Gielen, Direttore dell’Innovazione a IRENA e autore della relazione. “La tendenza verso la mobilità elettrificata aprirà anche nuove opportunità per le auto di fornire servizi V2G, aiutando a nutrire un circolo virtuoso rinnovabili-stoccaggio”.
Nel dettaglio, il report calcola che, entro il 2030, la vita dei dispositivi agli ioni di Litio sarà stata aumentata del 50 per cento, innalzando il numero di cicli di carica/scarica di oltre il 90 per cento. Di conseguenza i prezzi per questi impianti potrebbero scendere sotto i 200 dollari per kilowattora.
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Cosa significano queste previsioni nella pratica? Che il settore dell’accumulo stazionario bastato sulle batterie dovrebbe passare dai 2 GW, attualmente installati a livello mondiale, ad oltre 175 GW entro la fine del prossimo decennio, rivaleggiando finalmente con l’idroelettrico a pompaggio, che per la stessa data dovrebbe aver raggiunto i 235 GW.