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Accumulo domestico: costi giù del 60% entro il 2020

Non sarà un cambiamento graduale, dobbiamo attenderci un “megashift” verso l’accumulo domestico entro 5 anni. Tutto grazie al fotovoltaico

Accumulo domestico costi giù del 60 entro il 2020 -

 

(Rinnovabili.it) – Ci sarà un trasloco di massa a livello internazionale nei confronti dell’accumulo domestico, specialmente tramite batterie al litio, nei prossimi 10 anni. Lo prevede ARENA, l’Agenzia australiana per l’energia rinnovabile.

ARENA ha diffuso un nuovo studio, secondo cui il costo delle batterie agli ioni di litio scenderà del 60% entro il 2020 e il costo delle batterie di flusso vedrà un calo del 40%, portando a un boom di installazioni nei sistemi di energy storage domestico.

Il rapporto afferma che «la rapida diffusione del fotovoltaico fornisce un’utile indizio di ciò che potrebbe accadere nel mercato dello storage», e aggiunge: «Per questo segmento di mercato si attende un boom simile a quello dell’industria del solare, con un picco entro i prossimi dieci anni».

 

Accumulo domestico costi giù del 60 entro il 2020La ricerca giunge alle stesse conclusioni pubblicate lo scorso marzo da Deutsche Bank, ma aggiunge che nell’adozione di sistemi di accumulo residenziali è probabile che si verifichi un “megashift“, cioè un passaggio massivo, piuttosto che un cambiamento graduale. Dal lato dell’offerta (produttori di energia e fornitori) ha un evidente bisogno dello storage, perché tale tecnologia può essere utilizzata per bilanciare l’output variabile delle fonti rinnovabili. Eppure il report di ARENA sostiene che la crescita maggiore verrà dal lato della domanda, in quanto consumatori e aziende sono estremamente interessati a utilizzare le batterie per immagazzinare l’energia in eccesso.

 

Il sistema Powerwall, inventato e presentato in grande stile da Tesla pochi mesi fa, rappresenta già una forte riduzione dei costi associati allo stoccaggio di energia. La risposta degli utenti è stata decisa: 38 mila pre-ordini nella prima settimana dopo il lancio. Si è scatenata una corsa ai progetti di storage in breve tempo, che ha portato molte start up a tentarne le vie anche tramite il crowdfunding. Nel mese di giugno, la britannica  Powervault  ha raccolto un milione di euro su Crowdcube per finanziare il proprio sistema di stoccaggio domestico, e ora punta a vendere 10.000 pezzi nei prossimi tre anni.