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Efficienza energetica e clima tengono l’Ue in bilico

In attesa del Consiglio europeo 31 aziende europee e il Magritte Group scrivono all'Ue per ottenere maggiore efficienza energetica e obiettivi vincolanti

Efficienza energetica(Rinnovabili.it) – Importanti aziende europee hanno chiesto a Bruxelles obiettivi di efficienza energetica vincolanti. Tra i 31 nomi  presenti nel gruppo di firmatari sono presenti anche colossi come Philips, Siemens e GE che hanno sottolineato l’importanza di posizionare l’efficienza energetica al centro degli incontri di giovedì prossimo, quando i leader degli Stati Membri si incontreranno per discutere i dettagli del pacchetto clima energia contenente i nuovi obiettivi al 2030.

L’European Alliance to Save Energy (EU-ASE) ha quindi indirizzato l’insieme di proposte al presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e al primo ministro greco Antonis Samaras, di turno alla presidenza Ue, esortandoli a consegnare un obiettivo vincolante per il miglioramento dell’efficienza energetica nell’ambito della nuova strategia; l’EU-ASE è convinta infatti che un miglioramento degli obiettivi di settore potrebbe realmente contribuire alla rinascita economia determinando la riduzione delle emissioni di carbonio e dei costi economici e migliorando la sicurezza energetica.

 

“Crediamo che il dibattito europeo non dovrebbe essere inquadrato come se ci fosse una scelta tra la competitività e il mantenere salda un’azione di contrasto del cambiamento climatico” si legge nella lettera. “La comunità imprenditoriale rappresentata dall’European Alliance to Save Energy (EU-ASE) ritiene che questa sia una falsa scelta. Migliorando l’efficienza energetica l’Europa può portare avanti la sua competitività, la sicurezza energetica e gli obiettivi del cambiamento climatico” è stato riportato ricordando che nuove misure di efficientamento energetico potrebbero anche rappresentare un vantaggio economico per l’Ue, che andrebbe a risparmiare 1-2 trilioni di euro nel periodo che ci separa al 2020 riducendo così anche i costi energetici e le importazioni. “Apportare modifiche all’efficienza energetica creerà posti di lavoro in tutti gli Stati membri, ridurrà drasticamente i costi di importazione dell’energia e aumenterà gli investimenti nell’industria manifatturiera in Europa” conclude la lettera.

 

Al momento il Consiglio europeo si trova davanti ad un dilemma, incerto se includere nel nuovo pacchetto al 2030 obiettivi vincolanti per l’efficienza energetica e le rinnovabili. Di contro, alcuni Stati stanno suggerendo la necessità di un obiettivo di riduzione delle emissioni del 40% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030 lasciando agli stati la possibilità di scegliere in che modo ottener il risultato; altri invece sostengono che obiettivi concreti vincolanti di produzione energetica da fonti rinnovabili e di efficienza energetica sarebbero necessari per dare maggiori certezze politiche e contribuire a far crescere il numero e il volume degli investimenti nelle tecnologie pulite.

Pare però che il Consiglio stia prendendo in considerazione la possibilità di trovare un compresso che consiste nell’introdurre un obiettivo vincolante del 40% di riduzione delle emissioni e una produzione complessiva da fonti rinnovabili del 27% senza obiettivi per i singoli stati e tenendo in considerazione la necessità di un rafforzamento della politica relativa all’efficienza energetica da avviare entro la fine dell’anno. Proprio per questi motivi l’UE-ASE ha sentito la necessità di chiedere maggiore concretezza nella definizione di obiettivi riguardanti l’efficienza energetica specificando che “l’efficienza energetica è fondamentale per la competitività europea e deve essere il fondamento della futura politica energetica e climatica”.

 

“Le opportunità per aumentare la competitività, stimolando la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro locali sono assolutamente enormi – è per questo che 31 delle aziende più importanti del mondo hanno scritto al Consiglio europeo chiedendo loro di fare dell’efficienza energetica il fondamento della materia di cambiamenti climatici e La politica energetica” ha dichiarato il presidente di EU-ASE Monica Frassoni.

 

 

LA POSIZIONE DEL MAGRITTE GROUP

 

Accanto alle grandi imprese si sono schierate anche le aziende energetiche, che con obiettivi differenti hanno comunque scritto al Consiglio europeo alle soglie di un incontro che potrebbe realmente modificare il futuro energetico e climatico europeo. Quando mancano meno di 24 ore all’evento di Bruxelles, gli amministratori delegati riuniti nel Magritte Group, questo il nome della squadra, stanno ribadendo la necessità di “prendere decisioni ambiziose, realistiche e tempestive”.

Pare infatti che le attuali politiche energetiche stiano minacciando la sicurezza degli approvvigionamenti energetici nell’Ue, incrementando le emissioni inquinanti e disincentivano gli investimenti nel settore, contribuendo all’elevato livello delle bollette energetiche dei cittadini e dei clienti industriali.

 

Per dare all’Ue un indirizzo da seguire i leader riuniti nel Gruppo Magritte hanno deciso di redigere un documento contenente una serie di proposte per dare nuova linfa all’economia dell’Ue presentando nove raccomandazioni dettagliate al vertice europeo, tra esse: “soluzioni per rendere i prezzi europei dell’energia più competitivi, la necessità di optare per un unico obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2, la riorganizzazione del sistema di trading delle emissioni, misure relative ai capacity mechanisms volte a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico, integrazione delle energie rinnovabili mature nel mercato dell’energia, riducendo progressivamente i sussidi e valorizzando la produzione di gas domestica.
In attesa del Consiglio europeo di domani chiediamo ai Capi di Stato e di Governo europei di prendere in considerazione queste proposte, nell’interesse della politica energetica e climatica europea nonché della competitività”.

Non ci resta che aspettare…