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Il disinvestimento dalle fossili continua: “liberati” 5mila mld

E' nato come movimento di alcuni campus statunitensi e ora conta sull'appoggio di 688 istituzioni in 76 Paesi del mondo. Ecco perchè il divestment, oggi, è un fiume in piena

Il disinvestimento dalle fossili continua: “liberati” 5mila mld

 

(Rinnovabili.it) – È nato come un movimento in sordina, una richiesta studentesca a cui prestare poca attenzione. Ora con il progredire dei negoziati ambientali, e con la presa di coscienza del problema climatico, il disinvestimento dalle fossili ha assunto un carattere globale. Il processo è in piena espansione e come rivela il report di Arabella Advisors, oggi è raddoppiato in termini di dimensioni, rappresentando ben 5mila miliardi di dollari di asset in gestione a 688 istituzioni in 76 Paesi del mondo. Il documento, intitolato Global Fossil Fuel Divestment and Clean Energy Investment Movement, è stato pubblicato ieri dalla rete Divest-Invest, movimento sociale che chiede a investitori di ogni genere – dai fondi sovrani ai titolari di fondi pensione – di abbandonare il settore dei combustibili fossili per preferirvi soluzioni che aiutino il clima anziché danneggiarlo.

 

“Gli investimenti nel settore energetico pulito hanno portato avanti una crescita costante, raggiungendo 329 miliardi di dollari nel 2015, e diverse istituzioni hanno preso espliciti impegni di disinvestimento”, spiega il report. Le istituzioni e i 58.399 individui che si sono impegnati sia nell’abbandono finanziario dell’energia sporca, che nel conseguente investimento in soluzioni energetiche pulite attualmente “detengono collettivamente 1300 miliardi di dollari”.

 

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Quello che era iniziato come un movimento di alcuni campus universitari negli Stati Uniti si è diffuso in ogni angolo del mondo, entrando direttamente nel mainstream finanziario. Oggi sono 43 le università britanniche che hanno deciso di chiudere con gli investimenti fossili e la campagna ha raggiunto anche il mondo religioso: le ong cattoliche (da Focsiv – Volontari nel mondo alla SSM – Sisters of St. Mary Health negli Stati Uniti) hanno aderito all’iniziativa lanciata Movimento Cattolico Mondiale per il Clima ritirando i soldi dai fondi che sostengono le imprese di estrazione e commercio di combustibili fossili, per il loro reinvestimento in energie rinnovabili e pulite. Le città di Berlino, Copenhagen, Melbourne, Oslo, Portland, Seattle, Stoccolma, Sydney e Washington, così come lo stato della California hanno approvato leggi o risoluzioni pro divestment.

L’ultimo intervento, in ordine di tempo, la revisione della direttiva IORP dell’Unione Europea, relativa alle attività e alla supervisione degli enti pensionistici aziendali o professionali.  Nel nuovo testo rientra l’adozione dei criteri ESG nei processi di selezione degli investimenti, prima mossa per aprire la strada al divestment.