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Baku calpesta i diritti umani: i finanziamenti del TAP saranno bloccati?

Baku calpesta i diritti umani: i finanziamenti del TAP saranno bloccati?

 

(Rinnovabili.it) – Diritti umani calpestati e miliardi di dollari di prestiti in forse. È il nuovo intoppo che coinvolge l’Azerbaijan e fa sorgere un grande punto interrogativo sul futuro del Gas Southern Corridor, il Corridoio Sud appoggiato dall’UE per portare il gas dai giacimenti di Baku fino all’Europa. Un progetto in fase di realizzazione ma non ancora finanziato in tutte le sue parti. E adesso la costruzione di due delle sue sezioni, il Tanap in territorio turco e il Tap che dalla Grecia arriva fino a S. Foca in Puglia, potrebbe subire ritardi o non ricevere i finanziamenti necessari.

La scorsa settimana l’Extractive Industries Transparency Initiative (EITI) ha sospeso l’Azerbaijan. L’EITI è un’iniziativa sorta nel 2003 per promuovere la trasparenza nel settore delle industrie estrattive, vigilare sui fenomeni di corruzione e assicurare che la ricchezza derivante dalle risorse venga redistribuita a vantaggio di tutta la popolazione. Perciò l’EITI promuove uno standard internazionale composto da diversi requisiti a cui i singoli paesi possono richiedere la conformità. In caso di mancato rispetto dello standard nel tempo, questa conformità può essere revocata.

 

Baku calpesta i diritti umani: i finanziamenti del TAP saranno bloccati?
Il presidente azero Ilham Aliyev e la moglie Mehriban Aliyeva

Per comprendere il peso della decisione dell’EITI sull’Azerbaijan bisogna tenere a mente due punti fondamentali. Il primo è che l’iniziativa valuta, nei suoi standard, anche il rispetto dei diritti umani e il grado di libertà di cui godono le associazioni della società civile. E Baku da questo punto di vista non è certo un paradiso liberale. La famiglia del presidente Aliyev è al potere, ininterrottamente, dal 1969. Da poche settimane sua moglie ricopre la carica di vice-presidente. Da anni il paese è in fondo ad ogni classifica sulla libertà di stampa e la corruzione. Chi osa denunciare gli intrallazzi del regime viene perseguitato duramente, come è successo alla giornalista Khadija Ismaylova e molti altri attivisti e oppositori politici. Il 10 febbraio scorso, 22 Ong tra cui Human Rights Watch, Reporter sans Frontières e Freedom House, hanno chiesto ufficialmente all’EITI di sospendere Baku.

Il secondo punto è che agli standard dell’EITI fanno riferimento, per erogare i loro prestiti, istituzioni del calibro della Banca Mondiale (BM). Proprio la BM è tra i finanziatori del Tap-Tanap: gli 800 milioni erogati sono destinati in parti uguali a Turchia e Azerbaijan. Altre istituzioni – Asian Infrastructure Investment Bank, European Bank for Reconstruction and Development (EBRD), European Investment Bank – hanno finanziato il progetto del Corridoio Sud o stanno per farlo. I prestiti attualmente in discussione ammontano a 5,5 miliardi di dollari. Per BM e EBRD, il rispetto degli standard EITI è stata ed è tuttora una precondizione per erogare finanziamenti a Baku. Perciò la decisione del board dell’EITI può avere ripercussioni sulla tempistica del progetto, anche se difficilmente sarà un intoppo tale da farlo naufragare.

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