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“Destinazione Italia”, il decreto ridurrà di 600 mln il costo dell’energia

Il premier Letta annuncia che venerdì il Consiglio dei Ministri esaminerà le proposte per alleggerire le bollette degli italiani contenute nel decreto attuativo di Destinazione Italia

(Rinnovabili.it) – Il decreto attuativo di “Destinazione Italia“, il piano governativo per l’attrazione degli investimenti e il rilancio della competitività, approderà domani in Consiglio dei Ministri per l’approvazione. Al suo interno, promette il Premier Enrico Letta, saranno presenti provvedimenti per intervenire su uno dei fattori individuati da Roma come freno della competitività: l’alto costo dell’energia. L’obiettivo è ottenere una riduzione di 600 milioni di euro sulle bollette che si somma a quella già prevista dal «decreto Fare»”, spiega il Primo Ministro, da ottenere attraverso una sorta di spending review delle principali voci della fattura energetica. Per raggiungere quota 600 milioni di risparmio, il governo interverrà innanzitutto sulla tariffa bioraria, il regime che lega il prezzo dell’elettricità in base alle fasce orarie e ai giorni della settimana, dalla cui rimodulazione dovrebbero arrivare 50-100 milioni di euro. Altri 150 milioni dovrebbero derivare dalla mancata realizzazione di alcuni stoccaggi di gas già previsti, e ora non ritenuti non  più necessari grazie, in parte alla crisi dei consumi, in parte alle riserve finora accumulate.

 

Il Piano mette mano anche alla componente A3 della bolletta: 250 milioni di risparmio deriveranno dal nuovo piano incentivante offerto ai produttori di energia da fonti rinnovabili  che potranno scegliere se spalmare o meno gli incentivi che riceveranno nei prossimi anni, distribuendo di conseguenza su un arco temporale maggiore gli oneri sulla fattura elettrica. Un ulteriore risparmio di circa 150-170 milioni dovrebbe infine pervenire dal ddl delega al Decreto “Destinazione Italia” che introdurrebbe una semplificazione nella vendita di energia elettrica da parte dei produttori. Nel dettaglio cambierebbe la disciplina del ritiro dedicato offrendo la possibilità ai produttori di energia rinnovabile di venderla al Gse.