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Decreto rinnovabili non fotovoltaiche: cosa va cambiato

Coordinamento FREE: "Il Decreto ponte sulle fer non fotovoltaiche non ci convince. Abbiamo chiesto al Governo, nel corso di alcuni incontri in queste ore che venga rimodulato”.

Decreto rinnovabili non fotovoltaiche: cosa va cambiato

 

(Rinnovabili.it) – Contraddittorio e poco lungimirante: il Decreto rinnovabili non fotovoltaiche continua a non convincere offrendo il fianco a puntuali critiche. Nella teoria il provvedimento dovrebbe poter garantire al settore delle FER quella sicurezza e continuità oggi minacciata dallo stop agli incentivi contenuto nel DM 6 luglio 2012. Eppure la bozza redatta dal Governo è riuscita a preoccupare ancora di più il comparto delle green energy italiane.

 

I motivi, come abbiamo già spiegato in diverse occasioni, sono diversi, dal taglio degli incentivi a minieolico e mini idroelettrico, allo spazio invece riservato a inceneritori e zuccherifici riconvertiti. “Il Decreto ponte sulle fer non fotovoltaiche non ci convince”, spiega Coordinamento Free che raggruppa oltre 30 associazioni del settore. “Abbiamo chiesto al Governo, nel corso di alcuni incontri in queste ore che il decreto venga rimodulato. Il tema per noi non è solo che ci siano le risorse sufficienti ma che si riescano a spendere entro dicembre del 2016. Abbiamo registrato una certa disponibilità per un aggiustamento su alcuni punti della bozza di decreto. Per esempio relativamente alla quota degli ex zuccherifici incentivati, che rappresentano un problema sociale, ma che rischiano di erodere risorse alle rinnovabili”.

 

Il Coordinamento Free mette in luce come l’ultima bozza del decreto intervenga in modo troppo limitato e contraddittorio, sia in riferimento alla durata sia ai meccanismi messi in essere. In particolare “il breve orizzonte (sino al 1 dicembre 2016) e la minaccia (in particolare per i piccoli impianti diffusi) di interruzione anticipata, dopo soli trenta giorni, in caso di raggiungimento anche episodicamente della soglia limite, rendono impossibile di fatto la programmazione di iniziative solide e favoriscono quindi comportamenti frettolosi e aggressivi che già molto danno hanno fatto al settore”.

LE OSSERVAZIONI DI FREE SULLA BOZZA DI DECRETO RINNOVABILI NON FOTOVOLTAICHE