Dal convegno del GSE il MiSe annuncia la pubblicazione, entro la fine del mese, dei due attesi provvedimenti normativi
Tempo agli sgoccioli per il decreto fer innovative
(Rinnovabili.it) – Marzo dovrebbe chiudersi con due nuovi provvedimenti normativi sul fronte energetico: il decreto fer innovative e quello inerente il futuro deposito di smaltimento per le scorie nucleari. L’annuncio arriva direttamente dal convegno organizzato a Roma dal Gestore dei servizi energetici per la presentazione del Rapporto Attività 2017. A farlo è il Ministero dello Sviluppo Economico attraverso le affermazione rilasciate dal ministro Carlo Calenda e il direttore generale Sara Romano.
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Entrambi gli atti, per motivi ovviamente differenti, sono attesi con ansia. Il decreto fer innovative dovrebbe completare la disciplina di sostegno alle fonti rinnovabili di cui fa parte anche il primo decreto rinnovabili elettriche. Come aveva fatto notare subito il settore, il primo testo lascia fuori una serie di tecnologie chiave come l’eolico offshore, le biomasse, il solare termodinamico e la geotermia avanzata, normando invece l’accesso agli incentivi per eolico, fotovoltaico, idroelettrico e impianti a gas ottenuto da discarica o processi depurativi. Il MiSe aveva promesso che gli esclusi sarebbero stato oggetto di un secondo provvedimento (decreto Fer 2) che, stando alle dichiarazioni della direttrice generale, dovrebbe essere mandato in concertazione “entro marzo”.
Romano ha anche rivelato che il decreto correttivo del sistema dei certificati bianchi “ha avuto il preconcerto del ministero dell’Ambiente che ha chiesto qualche modifica”. L’intenzione del Dicastero dello Sviluppo è quella di portarlo alla Conferenza delle Regioni di metà aprile.
Tempi agli sgoccioli anche per la CNAPI, la Carta nazionale per le aree potenzialmente idonee al deposito nucleare di superficie. Calenda ha annunciato che il provvedimento dovrebbe arrivare “tra questa e la prossima settimana”. L’Ispra ha fatto delle correzioni, spiega il ministro, e le ha rimandate al Minambiente. “Ieri ho fatto il punto. Ora il Ministero dell’Ambiente le deve rimandare a noi e appena ce le rimanda faremo il decreto congiunto”. Una volta resa pubblica la Carta finirà in consultazione, quindi dovrà essere convalidata in attesa delle manifestazioni di interesse da parte delle Regioni.
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