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Decreto energivori: nuove norme pronte per agosto

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Decreto energivori

 

Oltre 3mila imprese beneficeranno del decreto energivori

(Rinnovabili.it) – In dirittura d’arrivo il decreto energivori contenente le nuove norme, in materia di agevolazioni tariffarie, per le imprese a forte consumo di energia. “La nostra nuova normativa sugli energivori – ha dichiarato il ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, intervenendo all’assemblea annuale di Assolombarda è molto più forte, l’ammontare complessivo del sostegno è molto più rilevante. L’11 agosto il Presidente del Consiglio mi ha assicurato che ci sarà un decreto su questo tema. Queste sono le cose su cui dobbiamo lavorare da qui alla fine della legislatura”.

 

Anticipato fin dalla presentazione della Strategia energetica nazionale (SEN2030), il provvedimento inaugura un nuovo regime tariffario per gli oneri di sistema e per gli sconti alla voce A3, destinati alle imprese con consumi elettrici pari ad almeno 2,4 GWh. L’obiettivo è ridurre il differenziale di prezzo pagato dalle imprese italiane rispetto alle altre economie manifatturiere europee.

 

>>Leggi anche: Calenda presenta la SEN: “Fuori dal carbone entro il 2030”<<

 

Le realtà in questione sono identificate non solo sul consumo assoluto dei vettori energetici, ma anche in base all’incidenza del costo dell’energia sul proprio volume complessivo d’affari. Per loro, in Italia, si calcola in media un costo dell’energia superiore al 20 per cento del valore aggiunto lordo (VAL). Si tratta di un indice del Conto Economico, ottenuto dalla differenza tra il valore della produzione e i costi esterni.

Per questo motivo sarà adottata anche in Italia la clausola europea che consente di parametrare il pagamento degli oneri connessi alle energie rinnovabili, al VAL.

 

Con l’entrata in vigore del decreto energivori, che ha ricevuto da poco il via libera della Commissione Europea, dal primo gennaio 2018 oltre 3000 imprese, principalmente manifatturiere medio-grandi, avranno quindi nuovi sconti sugli oneri destinati a finanziare il sostegno alla cogenerazione e alle fonti rinnovabili. I tagli saranno limitati a quelle società che operano nei settori esposti agli scambi internazionali e ad un massimo dell’85 per cento delle maggiorazioni sulle energie rinnovabili e la cogenerazione, con percentuali diverse a seconda se il rapporto tra costo bolletta elettrica e valore aggiunto sia superiore o inferiore al quel 20 per cento sopracitato. Nel primo caso comporterà un pagamento minimo sugli oneri di sistema riconducibili agli incentivi alle rinnovabili dello 0,5 per cento del valore aggiunto. Stime elaborate alcuni mesi fa dallo stesso MISE, calcolavano l’importo totale delle riduzioni regalate all’industria in 1,4-1,5 miliardi di euro.

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