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Cryohub: si testa lo stoccaggio criogenico delle rinnovabili

Il progetto, condotto da un gruppo di ricercatori europei, integrerà l’energia eolica e solare nella refrigerazione industriale degli alimenti

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Credit: U.S. Air Force photo by Staff Sgt. Jessica H. Smith

L’iniziativa di ricerca Cryohub è supportata da Horizon 2020

(Rinnovabili.it) – L’ultima frontiera dell’accumulo energetico? Lo stoccaggio criogenico alimentato da vento e sole. A testarlo è oggi un team di ricercatori e aziende in Europa impegnati nel progetto Cryohub. L’iniziativa mira a sviluppare e studiare il potenziale di questa soluzione di energy storage integrandola nella produzione alimentare.

“Il concetto di accumulo di energia criogenica (CES) è semplice e logico”, si legge nel sito di Cryohub. Durante i periodi di bassa domanda e basso prezzo dell’energia, un gas viene liquefatto e immagazzinato in un serbatoio ben isolato (periodo di carica). Durante i periodi di elevato consumo, il liquido viene pompato ed espanso per mettere in moto un generatore elettrico (periodo di scarica).

 

Nel progetto in questione, tuttavia, il team non si limiterà ad accumulare energia. L’idea è di sfruttare l’elettricità prodotta da impianti solari ed eolici per congelare l’aria a temperature bassissime e il liquido criogeno immagazzinato sarà utilizzato per fornire parte della domanda di refrigerazione nei magazzini di stoccaggio o nelle fabbriche alimentari; in alternativaquando necessario, sarà “riscaldato” per la generazione di energia. “Quindi, in pratica, puoi fornire il raffreddamento gratuito per la conservazione degli alimenti”, afferma Judith Evans, professore di ingegneria dell’aria condizionata e della refrigerazione presso la South Bank University di Londra, l’ateneo che sta coordinando il progetto CryoHub.

 

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“Inoltre, l’integrazione dell’accumulo di energia criogenica in impianti usati per l’immagazzinamento o la lavorazione di alimenti rappresenta un modo nuovo e innovativo per stimolare l’occupazione nel settore delle energie rinnovabili, e per aumentare l’efficienza del sistema energetico”, spiegano i partner.

Il progetto – sostenuto finanziariamente dal programma comunitario Horizon 2020 – mira a definire i processi principali e le unità operative necessarie per utilizzare al meglio questa tecnologia. I partner dovranno quantificare i risparmi energetici e emissivi ottenibili, identificando nel contempo le soluzioni più efficaci per aumentarne l’efficienza e massimizzarne i risultati. Inoltre sarà costruito un impianto sperimentale per dimostrare e convalidare il rendimento, elaborando una strategia di applicazione nel settore agro-alimentare europeo.

 

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