Inaugurata nel centro ricerche di Portici l’infrastruttura di calcolo più potente del Sud Italia. Sarà a disposizione per lo studio dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento atmosferico e dei nuovi materiali per la produzione di energia
Il Centro Ricerche di Portici inaugura il supercalcolatore CRESCO6
(Rinnovabili.it) – “Con CRESCO6 miriamo a diventare un punto di riferimento nazionale per enti pubblici, università e imprese ad alto contenuto tecnologico”. Con queste parole Silvio Migliori, responsabile della divisione ENEA Sviluppo Sistemi per Informatica e ICT e responsabile scientifico del progetto CRESCO, ha presentato stamane l’ultima evoluzione tecnologica del centro ricerche di Portici: un nuovo supercalcolatore in grado di compiere 700mila miliardi di operazioni matematiche al secondo. O per usare un termine tecnico, con una capacità computazionale di 700 TeraFlops.
La nuova infrastruttura, inaugurata formalmente oggi, è il supercomputer più potente del Sud Italia e uno degli strumenti più importanti dell’intero panorama scientifico italiano. Frutto di una partnership tra l’Enea e il consorzio interuniversitario italiano CINECA, il nuovo CRESCO6 andrà a supportare il lavoro svolto oggi dai sui “predecessori”, i supercalcolatori CRESCO4 (100 TeraFLOPS) e CRESCO5 (25 TeraFLOPS), già istallati e operanti presso il centro ricerche campano.
A regime la macchina supporterà le attività di R&S nei settori istituzionali dell’Agenzia nazionale, così come nelle collaborazioni con enti nazionali e internazionali e con il sistema produttivo italiano “fornendo strumenti di simulazione e modellistica di ultima generazione”. “Grazie a una potenza di calcolo sette volte superiore alle precedenti versioni – aggiunge Giovanni Bracco, responsabile del laboratorio ENEA Infrastrutture per il Calcolo Scientifico – saremo in grado di effettuare in poche settimane elaborazioni dati che prima richiedevano un anno di lavoro, come creare modelli predittivi per lo studio del cambiamento climatico e previsioni dell’inquinamento dell’aria con un dettaglio territoriale molto accurato”. Non solo inquinamento atmosferico e climate change: il nuovo sistema di supercalcolo sarà disposizione di studi focalizzati sullo sviluppo di nuovi materiali per la produzione di energia rinnovabile e di simulazioni per la gestione delle infrastrutture critiche, toccando anche i campi delle biotecnologie e della fluidodinamica per il settore aerospaziale.
“L’obiettivo – conclude Massimo Celino, esperto ENEA in scienza dei materiali computazionale – è ora di completare l’infrastruttura con una connessione di rete a 10 Gb/s e di potenziare le attività di elaborazione dei big data nei settori energia, mobilità sostenibile, smart city e tutela dei beni culturali, ma anche garantire la nostra partecipazione a centri di eccellenza a livello internazionale, come l’Energy oriented Centre of Excellence for computing applications (EoCoE), di cui ENEA è partner”.