L’atto, presentato ieri alla Camera, chiede una serie di misure per evitare la delocalizzazione delle aziende italiane.
Le PMI italiane continuano a sostenere costi energetici superiori alla media europea
(Rinnovabili.it) – “Favorire la riduzione dei costi di approvvigionamento energetico per le imprese, sostenendo una politica basata sull’efficientamento e sull’utilizzo delle rinnovabili”. Questo quanto chiede al Governo la mozione M5S-Lega presentata lunedì 16 luglio alla Camera. L’atto, a prima firma del parlamentare pentastellato Francesco D’Uva, punta i riflettori sulla “sempre più allarmante” delocalizzazione delle imprese italiane. “[…] il numero delle partecipazioni all’estero delle aziende è aumentato dal 2009 al 2015 del 12,7% – si legge nella mozione. “Quando un’azienda delocalizza porta oltre frontiera non solo gli impianti ed il proprio mercato, ma anche il «know-how», tutto il «sapere come» accumulato negli anni con il concorso determinante delle maestranze italiane”.
Per questo motivo D’Uva e altri 25 co-firmatari chiedono che il Governo individuare e adottare una serie di misure per arginare il fenomeno, sostenendo il made in Italy in ogni possibile declinazione. A partire dalla riduzione dei costi energetici, oggi tra i più alti rispetto alla media del contesto europeo.
L’elevata spesa elettrica sostenuta dalle realtà industriali italiane incide negativamente sulla loro competitività e le ultime misure introdotte per alleggerire la bolletta delle imprese ad alta intensità energetica hanno accresciuto gli oneri delle PMI (Leggi anche Emendamento energivori: arrivano le prime critiche).
Si legge nel testo dell’atto:
“In Italia il costo dell’energia per le piccole e medie imprese risulta troppo alto nonostante la crescente produzione di energia da fonti rinnovabili. Ciò rende meno appetibile il rientro delle aziende, oltre a essere un problema per le aziende già presenti sul territorio. Eppure il cambiamento del «mix produttivo e della sua distribuzione territoriale ha inciso sensibilmente non soltanto sui mercati all’ingrosso, ma anche sul finanziamento del servizio di dispacciamento nonché sullo sviluppo e sulla gestione delle reti» (Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, 2014). Ci sono dunque tutte le premesse per intervenire sui costi dell’energia per favorire il reshoring”. Tra le richieste per contrastare la delocalizzazione anche quella di migliorare la semplificazione amministrativa e fiscale, e quella di incentivare la detassazione e gli investimenti per ricerca e sviluppo.