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Costi di dispacciamento in bolletta, la verità non viene a galla

Costi di dispacciamento in bolletta, la verità non viene a galla

 

(Rinnovabili.it) – La questione dell’aumento della bolletta elettrica, da imputare ai costi di dispacciamento, continua ad essere sfuggente. L’Autorità per l’energia, annunciando l’incremento del 4,3% dei costi dell’energia elettrica a partire dal 1 luglio, non aveva nascosto la presenza di “strategie anomale” adottate da diversi operatori sul mercato all’ingrosso. Irregolarità che avrebbero portato all’alterazione del normale meccanismo di formazione dei prezzi, facendo suonare più di un campanello di allarme presso le associazioni a difesa dei diritti dei consumatori.

 

L’esistenza di elementi poco chiari è stata confermata ieri anche dal ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda che ha bollato la poca chiarezza in merito all’aggravio dei costi di dispacciamento come “fatto molto grave”. Rispondendo ai deputati che chiedevano spiegazioni sul rialzo dei prezzi della bolletta energetica, Calenda ha assicurato che il suo il dicastero avrebbe già chiesto lo scorso 22 giugno elementi informatici sia a Terna che all’Autorità, ricevendo alcune prime risposte.

 

I contorni della vicenda continuano tuttavia ad esser sfumati e l’idea che via sia una certa resistenza al chiarimento è molto più che un’ipotesi. Quasi contemporaneamente alle prime dichiarazione del Mise, arriva infatti la notizia della bocciatura da parte del PD della proposta di una indagine conoscitiva interna alla Commissione Industria del Senato. Spiega il Senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Girotto: “La maggioranza ha affossato la nostra ipotesi di un’indagine […] per capire le vere cause dell’improvvisa impennata dei costi di dispacciamento elettrico, pagati in bolletta da milioni di famiglie e imprese in favore delle grandi compagnie energetiche. Ha inserito la nostra proposta nel calderone dell’indagine sul prezzo dell’energia che però è ferma da anni in Senato nonostante le nostre continue richieste di giungere a conclusione”.

 

Quello che si sa per certo è che, solo nel mese di aprile, ai servizi di dispacciamento sono andati oltre 230 milioni di euro, a cui vanno sommati, spiega Girotto, altri 60 milioni di euro “dovuti alle speculazioni dei traders”. “Non ci rassegniamo  a tale esito, – ha continuato il sentore pentastellato -nei prossimi giorni intraprenderemo ogni iniziativa utile affinché il costo dello sbilanciamento non venga scaricato su cittadini e imprese!”

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