(Rinnovabili.it) – In molti Paesi il fotovoltaico e l’eolico sono già l’opzione più economica quando si tratta di realizzare nuovi impianti e, a breve, saranno in grado di competere anche i prezzi dell’elettricità prodotta da vecchie centrali fossili o nucleari. A mostrarlo è il nuovo rapporto sui Costi accumulo (Levelized Cost of Storage -LCOS) e Costi rinnovabili (Levelized Cost of Energy – LCOE) prodotto da Lazard. Il documento parte dalle tendenze degli ultimi anni, per tracciare la strada compiuta dalle fer non programmabili in termini di costo livellato dell’energia, ossia di quanto è necessario spendere, in media, per finanziare e manutenere un impianto per tutta la sua vita utile rispetto la quantità d’energia che produrrà e venderà.
Come mostra il documento, l’LCOE solare su scala utility senza incentivi, è uno dei settori che ha raggiunto i più grandi progressi dal 2009 a oggi: in dieci anni i prezzi sono precipitati da un massimo di 394 dollari ad una forbice di 32-42 dollari per MWh. Un taglio netto si è registrato anche nell’eolico a terra non sovvenzionato, il cui LCOE è passato da un massimo dei 169 dollari il MWh del 2009 ai e 28-54 dollari il MWh nel 2019. Queste cifre sono incredibilmente vicine ai costi marginali degli impianti termoelettrici a carbone e nucleari realizzati negli anni passati, e rispettivamente 34 $ / MWh e 29 $ / MWh.
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Ovviamente non tutti i Paesi hanno tagliato il traguardo della competitività verde e le differenze regionali in termini di disponibilità e costi del carburante rimangono importanti. Va sottolineato anche che i bassi LCOE rinnovabili non significano che le green energy saranno da sole in grado di fornire tutta la potenza necessaria.
Come osservato dalla stessa Lazard, la competitività è solo un pezzo del puzzle. “Senza stoccaggio … queste risorse [solari ed eoliche] mancano delle caratteristiche di dispacciabilità e dei benefici associati alle tecnologie convenzionali”, ha sottolineato la società di consulenza. Ed è qui che entra il gioco il settore dello stoccaggio energetico.
L’ultima analisi annuale dell’LCOS di Lazard mostra che i costi accumulo, in particolare per la tecnologia agli ioni di litio, stanno continuando a scendere in maniera sempre più rapida. “Gli ioni di litio, in particolare per applicazioni di durata più breve, rimangono le tecnologie di stoccaggio dell’energia meno costose analizzate e continuano a diminuire i prezzi, grazie al miglioramento dell’efficienza e alla catena di approvvigionamento in maturazione”.
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