Secondo un rapporto dell’EIA, ad aprile gli USA hanno registrato un forte calo nel consumo di energia
(Rinnovabili.it) – Durante il mese di aprile, le emissioni statunitensi di anidride carbonica legate al consumo di energia sono scese al livello più basso degli ultimi decenni. Questo è quanto emerge consultando i registri della US Energy Information Administration (EIA) a partire dal 1973, che segnano un crollo di 307 milioni di tonnellate di CO2.
La ragione è ovviamente legata alla pandemia di coronavirus, che ha fortemente limitato il consumo di energia. Secondo un monitoraggio condotta dall’EIA, infatti, il consumo di petrolio e di elettricità si è spostato principalmente dai settori commerciali ed industriali, verso l’uso residenziale e casalingo.
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Leggendo il rapporto dell’agenzia statunitense sul consumo di energia, si scopre che la maggiore diminuzione di emissioni di CO2 ad aprile si è verificata principalmente nel settore dei trasporti, in particolar modo nell’ambito del trasporto aereo. Ma anche le emissioni dovute al consumo di benzina per il trasporto su gomma, che rappresentavano il 57% delle emissioni del settore dei trasporti nel 2019, sono scese al minimo storico, segnando un record di 59 milioni di tonnellate.
I viaggi sulle strade statunitensi ad aprile sono infatti diminuiti del 39,8% su base annua, mentre le compagnie aeree statunitensi hanno trasportato “solo” 3 milioni di passeggeri, registrando un incredibile calo del 96% rispetto allo stesso periodo nel 2019, ha dichiarato il Dipartimento dei trasporti.
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In generale, nel mese di aprile gli Stati Uniti hanno registrato il minimo storico delle emissioni di CO2 derivanti dal consumo di petrolio e carbone, diminuite rispettivamente del 25% e del 16%. Tuttavia, le emissioni del consumo energetico relativo all’impiego di gas naturale sono state del 22% superiori rispetto al mese corrispondente dello scorso anno.
Infatti, negli USA, una quota maggiore della produzione di energia è derivata da impianti alimentati a gas naturale e da impianti alimentati da energie rinnovabili. L’EIA prevede che le emissioni aumenteranno entro la fine del 2020, ma che tuttavia saranno inferiori dell’11% rispetto al 2019.