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Consiglio UE: sì a nuovi tagli volontari del 15% nel consumo di gas

riduzione consumi gas

via depositphotos.com

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Consumi di gas in Europa, la domanda deve essere tenuta sotto controllo

(Rinnovabili.it) – Per l’Unione Europea non è ancora arrivato il momento di allentare la “cinghia energetica”. Nonostante la situazione sia complessivamente più solida rispetto a quella che ha caratterizzato il 2022, il mercato dell’energia risente di troppe fragilità e rischi. Ecco perché gli Stati Membri dell’Unione Europea hanno concordato stamane di proseguire con tagli volontari dei consumi di gas. La decisione, presa in seno al Consiglio dell’UE ma ancora non adotta formalmente, guarda direttamente al prossimo inverno. L’accordo politico raggiunto oggi sposa, infatti, la raccomandazione della Commissione europea di continuare a ridurre il consumo di gas fino al 31 marzo 2025.

“Abbiamo fatto molta strada dal 2022 adottando misure coordinate nell’UE e rispondendo rapidamente alla crisi energetica causata dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. L’accordo politico raggiunto oggi dimostra il nostro impegno a rimanere preparati contro eventuali interruzioni dell’approvvigionamento e a garantire un inverno sicuro per i nostri cittadini e le nostre industrie”, ha commentato alla fine della riunione Tinne Van der Straeten, ministro dell’Energia del Belgio, a cui spetta la presidenza del Consiglio nel primo semestre 2024.

In attesa della RED III

Grazie all’accordo politico raggiunto stamane, i Ventisette sono incoraggiati ad effettuare tagli volontari del 15% nel consumo di gas, rispetto i dati medi della domanda nel periodo tra 1° aprile 2017 e 31 marzo 2022. Riprendendo dunque gli sforzi esattamente da dove si fermerà il Regolamento d’Emergenza, con cui il Blocco aveva già ridotto del 18% il suo fabbisogno di gas nell’anno passato. In questo contesto la raccomandazione aiuterà gli Stati membri ad adottare adeguate misure di sicurezza dell’approvvigionamento fino al recepimento delle direttive sull’efficienza energetica (EED) e sulle energie rinnovabili (RED III) nel 2025. Il testo riconosce circostanze specifiche, come la desincronizzazione, i sistemi isolati e la capacità di interconnessione limitata.

L’accordo dovrebbe essere adottato formalmente dal Consiglio entro la fine di marzo 2024.

Serve una Strategia Europea della Flessibilità

Il Consiglio dell’UE ha puntato i riflettori anche sul tema della flessibilità come strumento essenziale della transizione energetica. Nel futuro sistema elettrico, la flessibilità della domanda e lo stoccaggio svolgeranno un ruolo di primo piano per far crescere in maniera sana l’energia pulita e garantire la sicurezza.

 “Per sfruttare appieno il potenziale delle energie rinnovabili, abbiamo bisogno di una strategia europea di flessibilità”, ha commentato a margine della riunione il segretario di Stato tedesco, Sven Giegold. “L’Europa ha bisogno di più infrastrutture di trasmissione elettrica transfrontaliere, di infrastrutture di rete di distribuzione modernizzate e di maggiori incentivi per una domanda elettrica flessibile attraverso tariffe dinamiche e regolamentate. La flessibilità del sistema energetico è la chiave per ottenere prezzi accessibili e competitivi dell’elettricità basata sulle energie rinnovabili. Se spostiamo il consumo dalle 500-1000 ore più costose ai periodi con molto vento e sole, otteniamo prezzi elettrici davvero convenienti per aziende e consumatori”.

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