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Conferenza Unificata: rinviato il parere sul decreto Fer 1  

mini idroelettrico

 

(Rinnovabili.it) – “Il decreto sulle energie rinnovabili penalizza la Valle d’Aosta riducendo gli incentivi alle forme di produzione idroelettrica, che sono le più rappresentate nella Regione”. Le parole sono quelle del neo Presidente della Valle d’Aosta, Antonio Fosson, al termine della prima riunione alla Conferenza delle Regioni e province autonome che lo vede presidente eletto. Fosson non rappresenta l’unica voce critica contro il provvedimento, su cui pesano oggi anche le preoccupazioni di realtà come la Toscana e la Provincia di Bolzano. Il dissenso con cui è stato accolto il Decreto fer 1 ha fatto sì che le Regioni ottenessero di spostare la formulazione del parere nella Conferenza Unificata della prossima settimana. “Oggi abbiamo discusso sul parere in tema di energie rinnovabili, ambito che come è stato presentato dal governo penalizza assai l’idroelettrico, prodotto nella mia regione per il 98%”, ha spiegato Fosson. “Abbiamo spiegato le nostre questioni, soprattutto che questi fondi servono per rimettere in funzione una serie di centrali idroelettriche non recenti, quindi è fondamentale che queste incentivazioni non vengano ridotte”.

 

Fosson (Valle d'Aosta): importante discussione in Conferenza Regioni sull’energia rinnovabile

 

Una questione che sta a cuore anche a Florian Mussner, Assessore della Provincia autonoma di Bolzano “Siamo riusciti da un lato a ottenere un rinvio del parere da parte della Conferenza delle Regioni e dall’altro a ottenere un ulteriore confronto con il governo che, grazie all’appoggio del Ministero dell’ambiente, è previsto già entro Natale. Si tratta di un passo importante, in quanto abbiamo riaperto una vicenda che pareva chiusa, sollevando una serie di questioni che meritano di essere approfondite. In maniera particolare per quanto riguarda le piccole centrali idroelettriche, che rappresentano la maggior parte degli impianti presenti in Alto Adige”.

 

Sposta l’attenzione sulla geotermia, invece, Enrico Rossi il presidente della regione Toscana, che ha avviato una dura battaglia per reinserire nel testo questa fonte energetica (leggi anche Crippa rassicura il settore della geotermia: Incentivi nel decreto FER2). “Con una lettera inviata al ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio, il presidente Enrico Rossi – spiega un comunicato della Regione – ha chiesto un incontro urgente per rappresentargli di persona gli scenari rovinosi che si aprirebbero se il decreto ministeriale fosse confermato nella forma attuale. La scelta operata dal Governo, che Rossi e poi l’assessore Federica Fratoni con un conseguente appello hanno condannato come “irresponsabile”, distruggerebbe l’economia di interi territori, con effetti drammatici che si ripercuoteranno in primis sui lavoratori e sulle loro famiglie. Un quadro preoccupante non solo per la Toscana, ma più in generale per l’Italia, se si tiene conto che la geotermia è una delle poche fonti rinnovabili programmabile, efficiente e competitiva, con un patrimonio storico ed economico che fa parte del sistema elettrico nazionale, di cui contribuisce a soddisfare le esigenze”.

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