In Italia solo 54 comunità di autoconsumo attive
(Rinnovabili.it) – Promuovere le CER (comunità energetiche rinnovabili) è essenziale sia ai fini della transizione energetica sia a quelli dello sviluppo sociale ed ambientale. Ma nonostante il grande slancio intrapreso dall’Italia con l’approvazione della fase sperimentale nel 2020 – prima ancora del recepimento della direttiva europea – oggi il settore va a rilento. Attualmente il Belpaese conta circa 54 comunità di autoconsumo in funzione, tra CER e gruppi di autoconsumo collettivo. E sono quasi cento i progetti che hanno fatto richiesta di riconoscimento, per una potenza complessiva, tra realtà attive e pianificate, di 1,5 MW. La cifra risulta abbastanza disallineata con il trend che vorrebbe 5 GW “di comunità” entro il 2026.
Parte dell’inerzia è dovuta al cambio di normativa in atto. L’atteso decreto ministeriale sugli incentivi alle CER dovrebbe risolvere molti dei nodi attuali, favorendo e semplificando le nuove configurazione dell’autoconsumo diffuso, ma al momento non si hanno notizie certe della sua pubblicazione.
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L’Osservatorio ENEA per promuovere le CER
In attesa di capire quando il provvedimento vedrà la luce, l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) è pronta a studiarne le problematiche e a collaborare con le istituzioni alla predisposizione di politiche abilitanti. Come? Attraverso un nuovo Osservatorio dedicato, un network di istituti di ricerca, enti locali, associazioni, aziende e professionisti creato per promuovere le CER. Il suo compito sarà identificare le criticità della filiera sul fronte economico-finanziario, regolatorio e amministrativo-legale, di acquisizione-gestione dati e di informazione al pubblico. Studiando i problemi a livello nazionale, locale e di singolo cittadino.
Nel solco della promozione e della diffusione si inserisce anche l’Intesa siglata ieri tra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL). L’accordo, recita una rapida nota stampa, è finalizzato ad ottimizzare, in maniera sistematica, sinergica e convergenze, lo sviluppo delle comunità energetiche nell’ottica di una loro modellizzazione e adeguata diffusione nel territorio nazionale.