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Progetto Recocer: dalla Libia per studiare la comunità energetiche del Friuli

Progetto Recocer: dalla Libia per studiare la comunità energetiche del Friuli

Una delegazione da 11 municipalità libiche studia il progetto Recocer

(Rinnovabili.it) – Dalla Libia al Friuli per studiare come funziona una comunità energetica rinnovabile. E prendere spunto per costruire politiche territoriali solide e resilienti e riformare la governance dell’energia. Lunedì 12 dicembre, una delegazione da 11 municipalità libiche hanno fatto tappa al Castello di Colloredo di Monte Albano per approfondire il progetto Recocer, caso di eccellenza e pioniere di nuovi modelli di sviluppo locale basati sull’uso sostenibile dell’energia.

Un esempio virtuoso per superare l’instabilità libica

Dal 2011, dopo la caduta del regime di Mu’ammar Gheddafi, la Libia è invischiata in un conflitto civile a fasi alterne che ha frantumato governo e istituzioni. In assenza di un potere centrale, le municipalità sono diventate l’unico propulsore di sviluppo, oltre agli unici enti a fornire servizi di ogni tipo. Ed è proprio sulla costruzione di competenze degli amministratori locali libici che si impernia gran parte della strategia europea (e italiana) per tenere a galla il paese.

Da questo assunto muove la scelta del progetto Recocer come caso esemplare da proporre alla delegazione di 11 città libiche in visita, proposta nell’ambito del progetto Tamsall – Towards A new Multilevel Shared Approach for Libya Local governance, co-finanziato dalla Commissione Europea con fondi dello strumento europeo di Vicinato ed implementato in Friuli da Informest.

La scelta del progetto Recocer

Al centro dell’attenzione non solo la comunità energetica ma l’esperienza della Comunità Collinare del Friuli, una realtà amministrativa sovracomunale nata nel 1967 come consorzio volontario tra 15 comuni e di recente trasformato in cabina di regia per il progetto Recocer. “Ci è sembrata una buona pratica disponibile nel territorio che potesse essere trasmessa alla controparte”, spiega il coordinatore del comitato scientifico del progetto Tamsall, Ivan Curzolo. “Il progetto Recocer è innovativo e unico anche per le caratteristiche dei soggetti che ne fanno parte e speriamo che con gli opportuni adattamenti possa essere trasferito nel territorio libico”.

Un incontro “reciprocamente molto stimolante” secondo il Presidente della Comunità Collinare del Friuli, Luigino Bottoni. Che ha dato l’opportunità ai 22 membri della delegazione libica di approfondire diversi casi studio. “La Libia è un paese ancora instabile e la questione ambientale non è fra le priorità. Vogliamo che le municipalità si ispirino prendendo spunto dai modelli nuovi e dalle buone pratiche del Friuli Venezia Giulia incorporandole nell’esperienza libica una volta rientrati a casa”, ha aggiunto il capodelegazione Hisham Werfalli.

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