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PNC Sisma, nel Centro Italia nasceranno 25 Comunità energetiche

Raggiunta l’intesa sulla graduatoria del bando da 68 milioni di euro destinato alla realizzazione di nuovi impianti rinnovabili negli enti territoriali locali dei crateri 2009 e 2016

Comunità energetiche decreto
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Le decisioni sono state adottate il 28 giugno dalle Cabine integrata e sisma

(Rinnovabili.it) – Fumata bianca per 25 nuovi progetti di Comunità energetiche rinnovabili che nasceranno nel Centro Italia. La Cabina di coordinamento integrata, presieduta dal Commissario Straordinario per la Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli, ha raggiunto l’intesa sulla graduatoria del bando 2022,  finanziato dal Fondo Complementare al PNRR con 68 milioni di euro.

L’intervento in questione eroga contributi per la valorizzazione e l’utilizzo delle fonti rinnovabili, sia elettriche che termiche, negli enti territoriali locali dei crateri 2009 e 2016, sfruttando sia aree e immobili pubblici che edifici e infrastrutture private. Con il fine ultimo di agevolare con il fine di agevolare “le configurazioni per la condivisione dell’energia in tutte le sue forme”.

La valutazione dei progetti è stata affidata ad un apposito Comitato, composto da sette membri:un rappresentante regionale per Lazio, Umbria, Marche ed Abruzzo, un rappresentante della Struttura commissariale 10 sisma 2016, un rappresentante della Struttura di missione sisma 2009, un rappresentante designato d’intesa dalle quattro ANCI regionali. Affidando alla Cabina di Coordinamento integrata il compito di approvare la graduatoria proposta.

 Il risultato sono 25 progetti di comunità energetiche rinnovabili che sorgeranno nel Centro Italia, coinvolgendo un totale di 60 comuni.

 “Quella della sostenibilità ambientale è una sfida che si vince insieme, a partire dal coinvolgimento dei Comuni”, ha dichiarato il Commissario per la Riparazione e Ricostruzione sisma 2016, Guido Castelli. “Le Comunità energetiche rinnovabili a traino pubblico sono una delle risposte più interessanti e possibilmente anche tra le più efficaci al problema, di fortissima attualità, del costo economico e ambientale dell’energia e ci consentono di fare dell’Appennino centrale un territorio nel quale l’autoconsumo da fonti rinnovabili ha anche la funzione di incentivare le persone a non lasciare queste comunità. La realizzazione di servizi utili, innovativi, è strategica per contrastare lo spopolamento dell’Appennino centrale”.

Gli incentivi del Fondo complementare per le aree sisma 2009 – 2016

Le disposizioni prevedevano l’erogazione di contributi a fondo perduto fino al 100% del valore complessivo del Quadro Tecnico Economico nel caso di istanza da parte di CER in via di costituzione o di soggetto con impegno formale. Oppure al 50% del valore complessivo, in caso di istanza da parte di soggetto senza impegno formale.

Stando a quanto riportato dal Commissario Straordinario ricostruzione post sisma 2016, gli incentivi concessi hanno coperto dal 50 al 70% dell’investimento complessivo, pari a circa 140 milioni di euro. Questo significa che gli enti coinvolti dovranno completare il contributo ricevuto con un cofinanziamento.

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Le Comunità energetiche, Regione per Regione

Abruzzo – In Abruzzo, nel cratere 2009 e 2016, sono state finanziate 18 CER, che coinvolgono 2.646 privati e prevedono tutti impianti fotovoltaici, tranne che nel Comune di Popoli dove sarà realizzato anche un impianto eolico. La potenza complessiva sarà di 19.582 kW. L’investimento complessivo supera i 47 milioni (36 mln per il cratere 2009 e 11,3 per il cratere 2016). 

Lazio – Nel Lazio sono state finanziate 3 CER, che coinvolgono 309 privati e prevedono 265 impianti, tra fotovoltaici e idroelettrici (ad Amatrice). La potenza generata sarà di 1.531 kWe. L’investimento complessivo è di 8 milioni di euro. 

Marche – Nelle Marche sono state finanziate 3 CER, che coinvolgono 1.044 privati e prevedono 921 impianti, tra fotovoltaici e idroelettrici (a Castelraimondo). La potenza generata sarà di 11.517 kWe. L’investimento complessivo è di 51,5 milioni di euro. 

Umbria – La CER del Bacino Imbrifero umbro, con capofila il Comune di Cascia, coinvolge i Comuni di Cerreto di Spoleto, Sellano, Norcia, Vallo di Nera, Sant’Anatolia di Narco, Monteleone di Spoleto. Si tratta perlopiù di impianti fotovoltaici, ed è previsto anche l’idroelettrico nel Comune di Monteleone di Spoleto e un impianto a biomasse con teleriscaldamento nel Comune di Norcia. I privati coinvolti sono 940. La potenza totale generata dalle varie fonti è di 8.549 kW. A fronte di un contributo di 5 milioni di euro, gli investimenti ammontano a 33 milioni.