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Comunità energetiche, cosa cambia con il nuovo decreto semplificazioni

Dalle facilitazioni per le CER finanziate dal Piano Ripresa e Resilienza alle deroghe previste per l'autoconsumo di rinnovabili in ambito agricolo

Comunità energetiche decreto
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Comunità energetiche rinnovabili, le misure dedicate nel Decreto PNRR3

(Rinnovabili.it) – In attesa di conoscere le novità per le CER introdotte dal Decreto Comunità Energetiche del MASE, per l’autoconsumo nazionale arrivano alcune facilitazioni. Le riporta il Decreto Legge PNRR3, pubblicato in questi giorni nella Gazzetta Ufficiale e entrato in vigore il 26 febbraio. 

Il provvedimento, che riporta nel complesso una serie di semplificazioni per gli impianti rinnovabili nazionali, riserva alcuni interventi anche per le nuove forme di condivisione energetica. Prevedendo, ad esempio, che fino 31 dicembre 2025 i comuni sotto 5mila abitanti a cui è rivolto l’investimento 1.2 dell’M2C2 del PNRR, possono affidare in concessione, aree o superfici nelle proprie disponibilità per la realizzazione degli impianti volti a soddisfare i fabbisogni energetici delle comunità energetiche rinnovabili.

Il tutto ovviamente nel rispetto dei principi di concorrenza, trasparenza, proporzionalità, pubblicità, parità di trattamento e non discriminazione. Agli enti locali il compito, mediante appositi bandi o avvisi tipo adottati dall’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), di indicare  quali aree o superfici impiegare, la durata minima e massima  della concessione e l’importo del canone richiesto. “Qualora più comunità energetiche rinnovabili richiedano la concessione della medesima area o superficie, si tiene conto, ai fini dell’individuazione del concessionario, del numero dei soggetti partecipanti a ciascuna comunità energetica rinnovabile e dell’entità del canone di concessione offerto”. 

CER di imprese agricole, gli incentivi

E ancora. Il decreto semplificazioni prevede che le comunità energetiche, i cui poteri di controllo siano esercitati esclusivamente da piccole e  medie imprese agricole possano accedere incentivi per la condivisione dell’energia previsti da decreto di recepimento della RED II (e disciplinati dall’atteso Decreto Ministeriale CER). Una misura che apre le porte anche all’energia prodotta da impianti agrivoltaici e di potenza superiori a 1 MW. “Fermo restando il pagamento degli oneri di rete, per la quota di energia condivisa da impianti e utenze di consumo non  connesse sotto la stessa cabina primaria”.

La misura interessa qualsiasi impresa agricola, in forma individuale o societaria, anche per il  tramite delle loro organizzazioni di categoria, e cooperative di settore. Le stesse disposizioni si applicano anche alle altre configurazioni di autoconsumo diffuso realizzate da cooperative o imprenditori agricoli, imprese agroindustriali e del settore della trasformazione del sughero.