Bonus PNRR 40% per le comunità rinnovabili, modifiche in arrivo?
Le comunità energetiche in Italia non sono partite con lo slancio sperato. Il problema? In buona parte un’architettura regolatoria troppo articolata e complessa, con vincoli che oggi agiscono da ancora. Ma alcune modifiche sono già in fase di valutazione, come ha rivelato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Interrogato ieri in Senato, il numero uno del MASE ha rivelato che il Dicastero starebbe valutando nuove misure utili, tra cui un ampliamento della platea dei beneficiari del Bonus PNRR 40%.
Question Time in Senato: le criticità delle CER
L’intervento di Pichetto risponde ad alcune questioni sollevate dal senatore Antonio Trevisi (FI) in materia di CER e di reddito energetico. Per la precisione il senatore ha evidenziato due criticità riguardanti le nuove configurazioni dell’autoconsumo virtuale: la difficoltà per i piccoli comuni di sfruttare il bonus PNRR 40% e l’impossibilità di finanziare l’associazione in partecipazione (due soggetti o più possono unire le loro forze per esercitare un’attività di impresa).
“Al momento ci sono due generi di problemi”, ha spiegato Travisi. “La prima criticità ruota intorno al fatto che una cifra così considerevole [2,2 miliardi stanziati dal PNRR per la realizzazione delle CER] è destinata solo a Comuni sotto i 5.000 abitanti, che in genere non hanno le risorse umane, ma anche tecniche ed economiche, per gestire e progettare interventi di questo tipo. La seconda […] ruota attorno al fatto che l’associazione in partecipazione è impossibile da finanziare da parte delle banche”. Il più delle volte questa associazione non può fornire sufficienti garanzie per poter poi ricevere i fondi, dal momento che “il finanziamento è al 40% e il 60% deve essere coperto dai Comuni”.
“L’ideale quindi sarebbe prevedere un sistema in cui lo Stato possa semplificare la costituzione delle CER prevedendo una procedura semplificata e adeguate garanzie”, spiega il senatore. “O, in alternativa, costituire una grande comunità energetica gestita appunto dallo Stato per non sprecare e quindi utilizzare i fondi del PNRR prima che vadano perduti”.
Le proposte del MASE
Due problemi evidenziati su cui il MASE starebbe già lavorando, come rivelato in audizione. “Sono allo studio – ha affermato Pichetto – delle semplificazioni per l’accesso all’agevolazione“ riferendosi al Bonus PNRR del 40%. Il MASE sta, infatti, valutando “un ampliamento della platea dei beneficiari (rispetto ai Comuni fino a 5.000 abitanti per la quota di sovvenzione pura)” e anche “un allargamento della finestra temporale di apertura dello sportello, nonché delle modalità di accesso alle garanzie finanziarie, di fatto per superare una condizione anche di diffidenza da parte dei singoli privati e delle famiglie a unirsi in gruppo”.
Reddito energetico, il problema delle polizze
Breve passaggio anche sul reddito energetico, misura che si è rivelata un successo in termini di richieste, ma che per Travisi sarebbe ancora suscettibile a migliorie. Come ad esempio la riduzione delle garanzie assicurative. “Per come è stata ideata dai tecnici, praticamente si rischia che l’assicurazione sugli impianti fotovoltaici costi più degli impianti stessi”, ha sottolineato il Senatore.
Una criticità che sarebbe già entrata nel fuoco ministeriale. Pichetto ha infatti rivelato che sono tuttora in corso delle indagini di mercato sui costi delle polizze assicurative con valutazioni per una possibile riduzione.
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