Il MASE ha pubblicato il decreto ministeriale che proroga al 30 novembre 2025 la chiusura dello sportello per le richieste degli incentivi

Bonus 40% CER, lo sportello chiuderà il 30 novembre 2025
È in vigore da oggi la proroga temporale per il bonus 40% CER, il contributo a fondo perduto per realizzare impianti rinnovabili da inserire in comunità energetiche.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha pubblicato ieri sul proprio sito il DM n° 59 del 28 febbraio 2025 che sposta la chiusura dello sportello per le richieste di incentivo dal 31 marzo 2025 al 30 novembre 2025. Otto mesi in più necessari per diversi motivi.
Il target M2C2-47 del PNRR
Come annunciato dal ministro Gilberto Pichetto Fratin nel corso di KEY 2025, le regole in materia di comunità energetiche rinnovabili stanno per subire qualche modifica.
Interventi resi obbligatori dal mancato raggiungimento del target M2C2-47 del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il target in questione prevede che entro il 30 giugno 2026, l’Italia installi almeno 1.730 MW di nuova capacità rinnovabile attraverso CER e autoconsumatori di gruppo nei comuni con meno di 5.000 abitanti. Obiettivo sostenuto nella pratica con contributi fino al 40% sui costi ammissibili per la realizzazione di impianti. Per un investimento totale di 2,2 miliardi di euro.
Peccato che oggi, a circa un anno di distanza, le richieste del bonus 40% CER siano ancora limitate e il raggiungimento del target nei tempi prestabiliti, improbabile.
Le modifiche in arrivo
Ecco perché il Governo ha deciso prorogare la chiusura dello sportello e definire iniziative di potenziamento della misura.
Oltre alle nuove tempistiche per la presentazione delle istanze, il Ministero sta anche lavorando sull’ampliamento della platea di beneficiari. L’idea presentata da Pichetto nel corso della fiera di Rimini è quella di innalzare fino a 30.000 abitanti la dimensione comunale per la presentazione delle richieste dei fondi PNRR.
E aprire a nuove realtà come consorzi ed enti di bonifica. Una proposta, quest’ultima che è rientrata anche negli emendamenti del DL Bollette 2025, oggi in discussione alla Camera.