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Clima: Greenpeace, Legambiente e WWF scrivono alla presidenza Ue

clima(Rinnovabili.it) – Le associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente e WWF si sono rivolte alla Presidenza italiana dell’UE per ricordare l’importanza di discutere e approvare, il prossimo ottobre, un Pacchetto Clima ed Energia per il 2030 ambizioso ed efficace. L’appello è stato rivolto anche al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, oggi presente a Milano per prendere parte all’informale dei ministri europei sul Clima e domani all’assemblea congiunta con i ministri del lavoro sull’occupazione verde.

I Ministri, hanno specificato Legambiente, Greenpeace e WWF, dovranno essere in grado di focalizzare  gran parte dell’attenzione sul Pacchetto Clima ed Energia concentrandosi soprattutto sull’importanza della riduzione drastica delle emissioni di gas serra in modo da fermare l’innalzamento della temperatura globale e contenerlo entro i 2°C. Inoltre, sarà fondamentale riuscire a dimostrare che lo sviluppo sostenibile e un’economia low carbon sono alla base di un futuro di benessere non solo per l’ambiente, ma anche per la popolazione e gli affari.

 

“Nel merito, le associazioni ricordano che il target di riduzione delle emissioni di gas serra del -40% è insufficiente per porre l’UE sul binario della completa decarbonizzazione al 2050, obiettivo già definito dai Capi di Stato e di Governo negli anni scorsi. La riduzione necessaria, in questa prospettiva, è del 55%. Lo scenario più ambizioso proposto dalla Commissione (-45% di gas serra, 35% per le rinnovabili e 34% per l’efficienza energetica), ancorché insufficiente, mostra già un potenziale di risparmio di €550 Miliardi in importazioni di combustibili fossili in 20 anni. Con la proposta che parrebbe ora sul tavolo, invece (-40% di gas serra, 27% rinnovabili e 25% efficienza energetica) il risparmio sarebbe di un terzo, cioè di €190 Miliardi” si legge nel comunicato stampa diffuso dalle associazioni. Le tre realtà commentano inoltre affermando sia necessario un obiettivo vincolante di riduzione delle emissioni di gas serra del 55% al 2030 affiancato da obiettivi di crescita vincolanti sia di sviluppo delle rinnovabili (45%) sia dell’efficienza (40%).

“Il cambiamento climatico è la minaccia più grave che l’umanità si trova ad affrontare, ma è anche un’occasione per cambiare in meglio il sistema energetico, industriale e dei trasporti. Se l’Italia vuole aiutare a far uscire l’Unione Europea dalle secche della crisi, e contribuire affinchè si doti di una strategia economica forte, non può non cogliere l’occasione del Pacchetto Clima ed Energia, il dossier più importante che la Presidenza italiana si troverà ad affrontare. Fallire su questo capitolo vorrebbe dire dare una ben grigia prova di sé e condannare il nostro Paese a un ruolo secondario nell’Unione”.

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