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Nucleare, class action in Corea: “Provoca il cancro”

Oltre mille persone hanno fatto causa alle compagnie che gestiscono 4 impianti. Tra di loro, 301 hanno un cancro alla tiroide, e incolpano il nucleare

Class action contro il nucleare in Corea del Sud

 

(Rinnovabili.it) – «Dopo aver visto troppi casi di cancro alla tiroide e lo tsunami in Giappone, il nucleare ha cominciato a spaventarci. Quello che stiamo facendo è un tentativo di cambiare le cose per la futura generazione». Ye Bu-Hae ha 69 anni e coltiva riso in Corea del Sud. Ha deciso di unirsi alle 1.336 parti civili che hanno avviato una class action presso il tribunale di Busan contro la Corea Hydro e Nuclear Power Co Ltd (KHNP), parte della compagnia pubblica Electric Power Corp. Fra i querelanti, 301 sono malati di tumore. Proprio come la moglie di Ye, che vive a 5 chilometri dall’impianto atomico di Kori e ha subito un intervento chirurgico per cancro alla tiroide.

 

«Ci auguriamo che la relazione tra cancro alla tiroide e centrali nucleari sarà dimostrata in tribunale – dichiara l’avvocato Seo Eun-Kyung – Forse in questo modo il governo si deciderà a mettere in atto controlli su larga scala per l’energia atomica».

La richiesta di risarcimento è di circa 13.800 dollari a persona e circa 2.000 dollari per ogni membro della famiglia. Cifre irrisorie se rapportate al costo della vita in Occidente, ma che hanno un peso ben diverso in Sud Corea. Un portavoce di KHNP, una delle compagnie citate in giudizio, ha detto che l’azienda ritiene non vi sia alcun legame tra le radiazioni emesse dalla produzione di energia nucleare, che non sforano le linee guida del governo, e il cancro alla tiroide.

Ma c’è un precedente che, chissà, potrebbe smentire il portavoce della compagnia. Lo scorso ottobre un tribunale distrettuale ha ordinato proprio a KHNP di pagare 13.800 dollari al cittadino Park Geum-sun. La motivazione: risarcimento per il suo cancro alla tiroide, contratto dopo aver vissuto per 20 anni a circa 8 chilometri da una centrale nucleare.

 

La Corea del Sud genera un terzo della sua energia tramite 23 reattori atomici, e prevede di costruirne altri 11 entro il 2024, insieme a un deposito per le scorie che probabilmente farà discutere.

 

Le opinioni sul legame tra radiazioni nucleari e il cancro sono contrastanti. L’Organizzazione mondiale della sanità cita un rapporto delle Nazioni Unite sull’incidente di Chernobyl, che sostiene non esistano prove ad indicare che vivere in aree altamente radioattive rappresenti un rischio per la salute. Le malformazioni e gli orrori che il mondo intero ricorda ancora, e che hanno colpito uomini e animali negli anni successivi al disastro atomico più grave della storia, sembrano indicare che il rapporto dell’Onu (e la citazione dell’OMS) potrebbe avere qualche problema di credibilità.

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