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La città dell’utopia? Per ENEA è già realtà

L’agenzia italiana per lo sviluppo economico sostenibile ha delineato un nuovo modello urbano ecologico e hi tech. Alcune delle soluzioni proposte sono già in fase di test in alcune aree

La città dell’utopia? Per ENEA è già realtà

 

(Rinnovabili.it) – Un nuovo modello di città, quella del futuro, popolata di soluzioni e strumenti ad alta tecnologia per abitazioni e ambiente urbano basate su su risparmio energetico e idrico, sicurezza, salute e comfort abitativo delle persone, economia circolare e monitoraggio ambientale, ma anche co-governance e partecipazione alla vita collettiva. La nuova città dell’utopia, ma gli ideatori sperano diventi la consuetudine, è stata sviluppata da ENEA. In realtà, tanto di utopia non si tratta, visto che alcune delle soluzioni proposte sono già state testate in alcuni quartieri di Roma e in altri Comuni italiani e successivamente qualificate all’interno dello Smart Village del Centro ENEA Casaccia.

 

Il lavoro di definizione del modello urbano è stato svolto in collaborazione con i principali istituti universitari nazionali, nell’ambito del progetto “Sviluppo di un modello integrato di Smart District Urbano” dell’Accordo di Programma con il Ministero dello Sviluppo Economico.

Tre i settori applicativi previsti dal modello: servizi aggregati per edifici, infrastrutture pubbliche energivore e smart community. Un modello che potrà essere declinato in vari contesti urbani e che si potrà affidare a una piattaforma comune, nota anche come Smart City Platform, che connette tutti i servizi urbani alla piattaforma di distretto e integra i prototipi e le soluzioni innovative realizzate.

 

Queste le tecnologie integrate nel modello replicabile di città del futuro:

  • smart home basata su una serie di sensori a costi contenuti e ridotta invasività, in grado di effettuare nelle abitazioni monitoraggi energetico-ambientale, segnalare effrazioni alla sicurezza e controllare le condizioni di salute delle persone. Tra le tecnologie utilizzate, il sistema multisensoriale “Sesto Senso”, brevettato da ENEA e basato su algoritmi specializzati, che consente di rilevare il numero di persone presenti in un ambiente ed effettuare l’analisi acustica e dei livelli di CO2;
  • smart building, un edificio innovativo implementato da un impianto fotovoltaico, batterie per l’accumulo e gestione innovativa dei flussi energetici, in grado di ridurre la necessità di scambio con la rete elettrica, abbattendo di conseguenza i costi per l’utente finale;
  • smart street con soluzioni per il monitoraggio dei parcheggi, la rilevazione di infrazioni o l’accesso in aree sensibili, il monitoraggio dell’inquinamento acustico e della qualità dell’aria, la rilevazione di situazioni critiche (es. allagamenti) e la ricarica di veicoli elettrici;
  • lampioni intelligenti dotati di connettività e sensoristica  per poter regolare da remoto e in automatico l’intensità dell’illuminazione pubblica a led  – con costi ridotti anche dell’80% – e acquisire dati di flussi di traffico e condizioni ambientali;
  • software per previsioni di rischio delle infrastrutture energetiche e idriche, in caso di eventi meteo estremi quali precipitazioni intense, esondazioni o terremoti, con stima dei danni;
  • sistema basato su droni per il monitoraggio energetico degli edifici energivori, l’analisi della qualità dell’aria, attraverso video e termografie nell’infrarosso, e il calcolo delle dispersioni di calore e della concentrazione di inquinanti;
  • gestione delle acque e degli scarti organici con soluzioni per individuare le perdite idriche in tempo reale sia a livello di singolo utente che di distretto urbano; la gestione e il controllo automatizzati degli impianti di depurazione delle acque reflue, grazie a un sistema brevettato da ENEA, che consente risparmi significativi nei consumi elettrici; ridurre gli sversamenti delle reti fognarie nei corpi idrici nei periodi di pioggia grazie a sistemi di Early Warning e di Real Time Control; il “labelling” energetico degli impianti di depurazione delle acque reflue mediante l’introduzione di opportune classi di efficienza; il compostaggio di comunità per la valorizzazione degli scarti alimentari;
  • piattaforma nazionale per il monitoraggio e la valutazione dei consumi delle infrastrutture pubbliche energivore, basata su una mappa standardizzata ed omogenea dei dati d’identità e di consumo per un vero e proprio catasto nazionale;
  • Social Urban Network, una metodologia già testata nel quartiere di Centocelle a Roma per lo sviluppo di una smart community locale e la promozione della co-governance, la partecipazione alla vita collettiva e comportamenti sostenibili grazie a processi formativi e organizzativi, living lab e tecnologie ICT.