Il Gigante asiatico potrebbe essere in grado, accelerando gli investimenti, di portare il consumo di energia rinnovabile al 26% entro il 2030
(Rinnovabili.it) – La Cina ha tutte le carte in regola per raddoppiare il suo attuale uso di energia da fonti rinnovabili in soli 16 anni. A segnare la strada è la roadmap targata IRENA, l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili. Nel nuovo rapporto Renewable Energy Prospects: China, Irena delinea il potenziale verde per il 2030, esaminando da vicino ogni fonte e rivelando che il Gigante asiatico potrebbe essere in grado, senza troppi sforzi, di portare il consumo di energia rinnovabile al 26% entro il 2030. E nonostante il primo pensiero possa andare ai massicci piani di sviluppo idroelettrico, il settore che registrerà la maggiore crescita sarà invece il fotovoltaico che, al 2030, riuscirà a raggiungere quota 6% del mix rinnovabile. Ovviamente, guardando alla potenza istallata, sarebbero l’energia idroelettrica a fare da padrone (21%) seguita a ruota da quella eolica (17%).
Secondo la proposta di IRENA invece, a fronte di un investimento annuo nel settore delle green energy di 145 miliardi di dollari (54 miliardi in più di quelli spesi oggi) si otterrebbe il sopracitato 26% nel mix totale, e il 40% in quello elettrico. Con queste percentuali, il territorio vanterebbe una capacità verde totale installata di 308 GW, al posto dei 109 GW previsti dai piani attuali. Il rapporto suggerisce dunque come raggiungere l’obiettivo ma non è allineato con le proiezioni energetiche della nazione. Attualmente, le politiche cinesi mirano ad aumentare la quota verde nel mix energetico solo 17%, raggiungendo il 30% solo sul fronte elettrico. “Come più grande consumatore di energia al mondo, la Cina deve svolgere un ruolo centrale nella transizione globale verso un futuro energetico sostenibile”, ha spiegato Adnan Z. Amin, direttore generale di IRENA, durante l’evento di lancio del report a Pechino. “Si prevede il consumo di energia nella nazione aumenti del 60% entro il 2030 e come il paese saprà rispondere a tale esigenza determinerà la vera capacità del mondo di frenare i cambiamenti climatici”.