Il consumo di Pechino è sceso ancora nel 2016, per il terzo anno di fila: -4,7% secondo le statistiche ufficiali. Ma pesa ancora per il 62% del mix energetico nazionale
(Rinnovabili.it) – Il consumo di carbone in Cina è sceso ancora nel 2016, per il terzo anno di fila. Secondo il Comunicato statistico sullo sviluppo economico e sociale – pubblicazione annuale del partito comunista al potere – rispetto all’anno precedente il calo sarebbe del 4,7%. Di pari passo, sempre secondo i dati ufficiali, si sarebbe ristretta anche la fetta occupata dal carbone nel mix energetico del colosso asiatico. Ora si attesterebbe intorno al 62%, in calo di due punti percentuali rispetto a 12 mesi fa.
Dati e cifre che vanno presi con la dovuta cautela. Non solo, o non tanto, perché si tratta di stime preliminari. Ma piuttosto perché in passato Pechino è già stata beccata a manipolare i dati dei suoi consumi energetici, e nello specifico proprio quelli della fonte più sporca, il carbone. Il più grande inquinatore mondiale avrebbe mentito sui dati del 2013, ma tutti i report annuali almeno a partire dal 2000 presenterebbero un consumo di carbone sottostimato.
Altro particolare da non sottovalutare, prima di eccedere in ottimismo: la produzione di carbone nazionale è scesa del 9%, ma le importazioni sono cresciute del 25%. L’abbandono del carbone, se c’è, è davvero lento. Per quanto riguarda le rinnovabili, i dati ufficiali parlano di una fetta del 19,7% del mix energetico occupata da solare e eolico, in crescita dell’1,7% rispetto al 2015.