Ennesima procrastinazione nello spegnimento della centrale nucleare di Fessenheim
(Rinnovabili.it) – La centrale nucleare di Fessenheim, la più vecchia della Francia, sarà spenta entro l’anno 2022. L’annuncio arriva oggi dal nuovo ministro alla transizione ecologica Francois de Rugy che, dai microfoni della radio Francinfo, esplicita l’intenzione del governo di chiudere i due reattori dell’impianto entro la fine del mandato presidenziale. Un impegno, quello dello spegnimento, assunto già da Hollande e poi ripreso durante la campagna elettorale di Macron. Tuttavia l’attuale presidente francese ha continuato a collegare il destino della centrale nucleare di Fessenheim all’attività dell’EPR di Flamanville: la fine dell’una avrebbe dovuto coincidere con l’inizio dell’altra. Peccato che l’impianto di Flamanville abbia inanellato una serie di problemi che ne hanno stravolto lavori e costi.
Lanciato nel 2007, sarebbe dovuto esser pronto per il 2014, a fronte di un costo di circa 5 miliardi di euro. Le ultime informazioni rilasciate da EDF posticipano la data di fine lavori al 2019 per una spesa finale di quasi 11 miliardi, ma non vi è ancora nulla di certo.
Anche per questo motivo per il ministro de Rugy, sarebbe arrivata l’ora di separare il destino di Fessenheim da Flamanville. “Oggi dobbiamo considerare la possibilità di non portare avanti entrambe le operazioni allo stesso tempo perché semplicemente non abbiamo una data”, ha commentato.
Il Segretario di Stato per la transizione ecologica, Sebastien Lecornu ha visitato oggi le autorità locali per un incontro sui dettagli del piano di riconversione economica del territorio. Tra gli elementi clou la realizzazione di un centro tecnologico nel sito della centrale nucleare di Fessenheim, finalizzato allo smantellamento di grandi parti metalliche e un impianto fotovoltaico da 300 megawatt (leggi anche La centrale di Fessenheim lascerà spazio all’energia solare). Si tratta di un documento osservato con attenzione dagli esperti del settore dal momento che il governo deve rendere noto alla fine di ottobre la tabella di marcia per l’energia della Francia. Nella nuova programmazione pluriennale potrebbe essere contenuto l’annuncio della chiusura diversi reattori entro il 2028. La Francia si è infatti impegnata a ridurre dal 75% al 50% della sua elettricità prodotta dall’atomo.