Anche l’Italia è finita nell’indagine europea che valuterà se i meccanismi di capacità di 11 Stati Membri sono o meno regolari
(Rinnovabili.it) – Le autorità di regolamentazione dell’Unione europea hanno aperto oggi una vasta indagine sui meccanismi di capacity payment di 11 Stati membri. L’obiettivo è quello di valutare se esistano o meno profili di illegalità nei regimi di sostegno riservati alle utility per la funzione di back up che svolgono all’interno dei rispettivi sistemi energetici. Questi strumenti sono oggi ampiamente utilizzati in Paesi come l’Italia o la Francia per pagare alle compagnie elettriche anche la potenza flessibile che tengono in stand by, ma che potrebbe servire a compensare la fluttazione della produzione da eolico e fotovoltaico.
Si tratta di un mezzo sempre più diffuso ma che, come i regolatori europei avevano più volte ricordato, va usato senza abusi. Nelle linee guida sugli aiuti di Stato a energia e ambiente emanate dalla UE si chiariva come il capacity payment fosse ammesso solo in mancanza di altri modi per assicurare un’adeguata quantità di generazione flessibile, e con la clausola di aiutare allo stesso modo anche accumuli e gestione della domanda.
“Meccanismi di capacità di energia elettrica possono essere necessari per la sicurezza degli approvvigionamenti, ma sollevano questioni di concorrenza che la Commissione ha intenzione ora di studiare con attenzione”, spiegava solo qualche giorno fa la portavoce dell’esecutivo europeo, Lucia Caudet. Dalle parole ai fatti: Bruxelles ha fatto sapere oggi di aver chiesto a Belgio, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Polonia, Portogallo, Spagna e Svezia maggiori informazioni sugli schemi esistenti o sui piani di istituzione. L’indagine raccoglierà informazioni relative ai meccanismi di regolazione della capacità per esaminare nella fattispecie se garantiscano un approvvigionamento sufficiente di energia elettrica senza distorsioni della concorrenza o degli scambi commerciali nel mercato unico unionale.
Inoltre richiederà anche i dati di produttori e fornitori di energia elettrica, e degli operatori di rete. Una prima relazione dovrebbe essere elaborata già per la fine dell’anno, per redigere quella finale a metà 2016. “Questa indagine di settore invia un segnale chiaro agli Stati membri affinché rispettino le norme UE in materia di aiuti di Stato nell’attuare meccanismi di regolazione della capacità e contribuisce all’obiettivo della Commissione di creare una vera Unione dell’energia in Europa”, ha affermato il commissario europeo alla concorrenza Margrethe Vestager.