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Il futuro economico del Canada? Le sabbie bituminose

Il governo canadese annuncia l’acquisto di un mega oleodotto, definito “vitale” per il futuro del Paese. Obiettivo? Aumentare l’esportazione delle tar sands in Asia

canada trans mountain
(foto di REUTERS/Dennis Owen)

 

Il governo del Canada continuerà l’opera di espansione del Trans Mountain, a cui ha rinunciato la Kinder Morgan

(Rinnovabili.it) – Il governo federale del Canada è pronto a sborsare 4,5 milioni di dollari canadesi per acquistare l’espansione dell’oleodotto Trans Mountain, controverso progetto infrastrutturale della Kinder Morgan per il trasporto delle sabbie bituminose dall’Alberta alla costa del Pacifico. L’annuncio è arrivato ieri dal ministro delle finanze Bill Morneau che non ha fatto mistero della determinazione di Ottawa nel veder realizzata la nuova pipeline. “Deve essere costruito. Sarà costruito”, ha affermato Morneau definendo l’opera di “interesse vitale” per il futuro del Paese.

Il Kinder Morgan Trans Mountain Pipeline System, per usare il nome completo, è una rete di condutture che trasporta greggio e petrolio raffinato da Alberta alla costa occidentale della Columbia Britannica, con anni di lavoro alle spalle. Il progetto è nato, infatti, nel ’51 e oggi copre ben 1.150 km. Il piano di espansione dell’oleodotto – una seconda rete da 980 km, parallela alla prima e dedicata alle tar sands – è arrivato nel 2013 ma ha incontrato fin da subito diverse difficoltà. Al tentennante supporto da parte del governo del British Columbia si sono schierati contro ben sette ricorsi alla Corte Federale da parte di altrettanti comuni, tra cui Vancouver, e una forte opposizione da parte di amministrazioni locali, ambientalisti e Prime nazioni (le comunità indigene). E non hanno aiutato in questi anni le poche informazioni fornite dalla Kinder Morgan sul programma di prevenzione dagli sversamenti e incidenti ambientali; informazioni che rimangono scarse nonostante la storia dell’infrastruttura primaria che, dall’inaugurazione a oggi, ha segnalato ben 82 significative perdite di greggio.

 

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A regime il nuovo oleodotto consentirebbe di triplicare la capacità del Trans Mountain oleodotto, consentendo al Canada di aumentare le esportazioni verso l’Asia, dove potrebbe ottenere un prezzo più alto per le sue sabbie bituminose rispetto a quello offerto dai raffinatori USA. Ma il progetto continuerà a trovarsi davanti un muro, come spiega l’attivista di Greenpeace Mike HudemaTrudeau  sta scommettendo miliardi di dollari dei contribuenti canadesi su un progetto petrolifero che non sarà mai costruito, un progetto che la stessa Kinder Morgan ha indicato come ‘insostenibile’ e che sta affrontando più di una dozzina di cause legali, con un crescente movimento di resistenza che si sta diffondendo in tutto il mondo”.

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.