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Il caldo estivo porta in alto la bolletta elettrica italiana

Da luglio aumento del 2,8% per l’elettricità. La stagionalità del periodo fa sentire i suoi effetti sull'andamento dei prezzi nei mercati all’ingrosso

bolletta elettrica

 

 

(Rinnovabili.it) – Dall’emergenza siccità al caro bolletta. Un inverno poco piovoso e un’estate torrida stanno facendo sentire i loro effetti anche sui prezzi all’ingrosso dell’energia. Con le risorse idriche sotto stress, la scarsa idraulicitá cumulata all’inizio dell’anno e la colonnina di mercurio schizzata verso l’alto, la bolletta elettrica italiana aggiunge l’ennesimo segno più sulle fatture, dopo l’incremento annunciato dall’AEEGSI lo scorso aprile.

Ma se nel precedente aggiornamento delle condizioni economiche di riferimento avevano pesato soprattutto le emergenze sui collegati mercati europei, specie quello francese con la crisi dei reattori nucleari, ora è la stagionalità del periodo ha prendersi tutto “il merito”.

 

Bolletta elettrica: aggiornamento III trimestre 2017

Il nuovo aggiornamento dell’Authority annuncia che dal prossimo 1° luglio per la famiglia-tipo la bolletta dell’elettricità registrerà una variazione del più 2,8 per cento. “Nel terzo trimestre del 2017 – spiega l’AEEGSI in una nota stampa – l’andamento del prezzo dell’energia elettrica è principalmente determinato dall’aumento dei costi di approvvigionamento, legato ad una stima di significativa crescita dei prezzi nei mercati all’ingrosso (con quotazioni del Prezzo Unico Nazionale previste superiori di circa il 20% rispetto al II trimestre) che riflette l’atteso rialzo dei consumi, sostenuti dalle alte temperature della stagione estiva. Aumenti già registrati nel corrente mese di giugno, confermati anche dalle quotazioni forward all’ingrosso in marcata crescita”.

 

Nel dettaglio, l’incremento per l’energia elettrica per la famiglia tipo è determinato dall’aumento dei costi di approvvigionamento della ‘materia energia’, che porta al +2,8% sopracitato. Incremento che al suo interno comprende la crescita dei costi di acquisto (più 3,1 per cento, come detto sostanzialmente determinata dalla stagionalità dei prezzi), controbilanciata in parte dalla riduzione della componente di dispacciamento (meno 0,3 per cento). Restano invece invariate tutte le altre componenti di commercializzazione e vendita, trasmissione, distribuzione e misura, e gli oneri generali. Per il gas invece la stagione di bassi consumi a livello europeo e nazionale implica – come previsto – una riduzione dei prezzi nei mercati all’ingrosso continentali.