(Rinnovabili.it) – Tempi duri per le rinnovabili europee. Dopo la scelta della Repubblica Ceca di tassare i nuovi impianti fotovoltaici, e le riforme ai FiT di Italia, Spagna, Germania, Gran Bretagna e Romania, anche la Bulgaria mette mano al suo comparto energetico verde. Il Parlamento bulgaro ha votato in questi giorni a favore di una nuova tassa del 20% che, a partire dal prossimo anno, colpirà i redditi dei progetti solari ed eolici.
La decisione presa dal Governo di Sofia si spiega con le stesse motivazioni avanzate dagli altri Stati membri all’indomani di drastici tagli agli incentivi statali; dall’introduzione del feed-in-tariff per le energie rinnovabili nel 2011, i progetti eolici e solari in Bulgaria si sono moltiplicati ad una velocità impressionante, raggiungendo solo nel settore fotovoltaico una capacità installata di 1 GW.
Nel contempo il paese ha assistito anche all’aumento dei prezzi dell’energia e alle proteste dei consumatori, costringendo il Governo a trovare un rimedio efficace per tenere le bollette energetiche sotto controllo.
In sede di votazione i deputati bulgari hanno approvato un ulteriore provvedimento che pone un limite al numero di ore di funzionamento per le quali la produzione di energia rinnovabile può ricevere i pagamenti tariffari. Furiosa la risposta della Bulgarian Photovoltaic Association (BPA) il cui vicepresidente Ivo Ivanov ha commentato: “E’ una misura folle; la combinazione di questi provvedimenti potrebbe determinare una stangata del 43% sui redditi dei produttori solari”. Il BPVA rivendica l’incostituzionalità del provvedimento e ha lanciato un appello al presidente bulgaro e al difensore civico nazionale per portare la questione davanti alla Corte Costituzionale del paese.