Saranno circa 31 miliardi di euro i costi del meccanismo che incentiva fonti rinnovabili e assimilate, dall’anno 2001 a quello della sua chiusura definitiva, il 2020
(Rinnovabili.it) – Dal 2001 al 2020 i costi sostenuti per il Cip6 supereranno quota 30 miliardi di euro. A rivelarlo è Guido Bortoni, presidente dell’Autorità per l’energia e il gas, audito ieri in commissione Industria del Senato. Nel suo intervento Bortoni ha affrontato la questione degli oneri sostenuti da questo meccanismo che dagli inizi del degli anni ‘90 stabilisce i prezzi incentivati per l’energia elettrica prodotta con impianti alimentati da fonti rinnovabili e “assimilate”. Nel periodo 2001-2012 tale costo è stato di “poco più di 25 miliardi”, cui si aggiunge, per gli anni 2013-2020 una stima di “ulteriori costi per almeno 5-6 miliardi di euro”.
Il presidente dell’Aeeg ha rilevato come negli ultimi sette anni si sia andato progressivamente assottigliando questo costo, “stiamo uscendo finalmente dal Cip6″, ha spiegato Bortoni aggiungendo inoltre che gli oneri derivanti dal provvedimento CIP6 sono influenzati dai prezzi di mercato dell’energia elettrica e che potrebbero ulteriormente ridursi “in caso di effettiva implementazione della nuova proposta dell’Authority ai fini dell’aggiornamento del prezzo di ritiro denominata CEC (costo evitato di combustibile)“. Bortoni ha infine evidenziato come il rinvio del nuovo metodo di calcolo al 2014 abbia comportato “mancati risparmi in bolletta per 300 milioni di euro nel 2013”.