Rinnovabili • bollette della luce Rinnovabili • bollette della luce

Bollette della luce: pagheremo la corrente ai morosi

Con una nuova delibera l’ARERA propone la “socializzazione integrale della morosità”: parte dello scoperto sarà ridistribuito fra i consumatori che pagano

bollette della luce

 

Novità in arrivo per le bollette della luce: il conto si alza ancora

(Rinnovabili.it) – L’Autorità per l’Energia ha pubblicato lo scorso 1° febbraio lo schema di una delibera particolare: contiene le disposizioni  in merito alla compensazione delle eventuali morosità sul fronte delle bollette della luce. Più precisamente la 50/2018/R/EEL definisce il meccanismo di reintegrazione per le imprese distributrici per recuperare lo scoperto negli oneri di sistema lasciato da chi non paga le bollette: si spalmerà parte della morosità su tutti i consumatori.

Per ora non è possibile sapere precisamente quale sia il valore da saldare: si parla di circa un miliardo di euro mancante, ma per ora l’operazione di recupero si concentrerà su 200 milioni di euro. L’Autorità precisa: il provvedimento “riguarda solo una particolare casistica, limitata numericamente, e solo una parte degli oneri generali di sistema previsti per legge”.

 

Qual è il problema? Come spiegava nel 2015 la stessa AEEGSI  – divenuta quest’anno ARERA dopo aver ampliato le competente anche al settore rifiuti – con il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero sta aumentando la percentuale di “evasori”: famiglie in difficoltà per gli incrementi nelle fatture elettriche – i prezzi liberi sono decisamente più alti rispetto a quelli tutelati – e “professionisti delle fuga” che, tra primo sollecito, raccomandata, depotenziamento e sospensione della fornitura, hanno tutto il tempo di cambiare rivenditore energetico.  I fornitori si ritrovano così con oneri non riscossi, anche consistenti, e sono costretti comunque a pagarli per intero ai distributori, saldando anche quanto non incassato.

 

>>Leggi anche Bolletta elettrica 2018, nuovi rincari per gli italiani<<

 

Sulla questione è intervenuto prima il TAR della Lombardia, poi il Consiglio di Stato: entrambi hanno concordato l’illegittimità dell’imposizione, in capo ai venditori di energia elettrica dell’obbligo di prestare ai distributori idonee garanzie a copertura degli oneri generali di sistema gravanti sui clienti finali. Da qui la delibera di pronto intervento dell’Authority sulle bollette della luce. Il riconoscimento – ha tenuto a precisare ARERA è parziale e attiene ai soli oneri generali di sistema già versati ma non incassati “da quei venditori con cui, a fronte della inadempienza di questi ultimi, i distributori hanno interrotto il relativo contratto di trasporto di energia, di fatto sospendendo così a tali soggetti la possibilità  di operare nel mercato dell’energia”.

 

Molto critiche le associazioni dei consumatori. Codici replica così alla notizia della delibera dell’ARERA “Chi paga la bolletta elettrica, già salata a prescindere dal proprio consumo in seguito alla nuova riforma tariffaria, dovrà pagare anche per chi la evade”. Una misura, ricorda l’associazione resa operativa anche nel servizio idrico da un paio di anni e causa in molti luoghi di fatture “stratosferiche”.

 

“Già esiste il CMOR (coefficiente per morosità delle utenze energia) -spiega Codici  attraverso una nota stampa  – […] cioè il corrispettivo eventualmente addebitato dal nuovo fornitore di energia al cliente finale, il quale abbia situazioni di morosità pregressa nei confronti del suo precedente fornitore di energia elettrica. A causa di un inadempimento contrattuale nei confronti del precedente, il cliente finale moroso diventa quindi debitore per il pagamento del corrispettivo CMOR nei confronti dell’attuale fornitore. Ingiusto ma perlomeno rimaneva configurato tra moroso e nuovo fornitore”.

Fortemente contraria al provvedimento è anche Adiconsum che attraverso il suo presidente Carlo De Masi, fa sapere che l’Associazione non condivide affatto che il mancato pagamento degli oneri di sistema delle bollette elettriche sia caricato sui consumatori finaliUna cosa, infatti,  sono i “fuel poverty” e un’altra sono i furbetti del “turismo energetico”.