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Se gli ospedali dicono addio ai carburanti fossili

(Rinnovabili.it) – Aumenta in Italia e nel mondo l’utilizzo di caldaie a biomasse solide, utili per riscaldare gli ambienti, produrre acqua calda sanitaria e garantire il risparmio del 50% del carburante e delle emissioni inquinanti.

A portare avanti il progetto la veneta Uniconfort, che producendo e istallando impianti a biomasse solide ha permesso in dieci anni di lavoro di risparmiare l’emissione in atmosfera di 34 milioni di tonnellate di CO2, equivalente a quanto prodotto da un parco macchine circolante di almeno 6 milioni di vetture, rispetto agli inquinanti che sarebbero stati prodotti mediante l’utilizzo di gasolio e metano.

Grazie agli interventi le biomasse produrranno energia pulita per l’ospedale di Borgo Val di Taro, in provincia di Parma, e nell’ospedale di Manchester, in Inghilterra.

In Inghilterra l’impianto a nafta è stato riconvertito mediante l’istallazione di due caldaie a cippato della potenza complessiva di 5 MW, che produrranno il vapore necessario a riscaldare i locali della struttura. In questo modo la ristrutturazione rappresenterà un’esperienza unica nel Regno Unito divenuta anche meta di gite scolastiche e visite dimostrative. Simile l’intervento effettuato nell’ospedale romagnolo, primo nella regione a dotarsi di un impianto a basso impatto, che lavora alla temperatura di 150° C bruciando cippato. Al momento la caldaia è utilizzata solo per la produzione di acqua calda ma è previsto un adeguamento che la renderà capace di produrre anche energia elettrica.

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