Per la prima volta, la tecnologia CCS è stata applicata per rendere "pulite" le emissioni provenienti dalla combustione di biomassa
Fino a 1 tonnellata di anidride carbonica catturata per produrre 4 mila MW di potenza
(Rinnovabili.it) – La più grande centrale elettrica alimentata a carbone d’Europa, la Drax Power Station, situata nel nord Yorkshire (Regno Unito), ha sviluppato il primo sistema di cattura e stoccaggio della CO2 prodotta dalla combustione di biomassa.
L’impianto, che ha una capacità di 2,26 GW da biomassa e 1,29 GW da carbone, circa il 7% di tutto il fabbisogno elettrico del Regno Unito, ha avviato la sperimentazione della tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio bioenergetico (BECCS) su 3 caldaie convertite nel 2016 per funzionare a biomassa.
Il sistema assorbe la CO2 prodotta dalla combustione di pellet tramite desolforazione dei gas di scarico e l’utilizzo di un innovativo solvente senza ammina e a basso costo sviluppato da C-Capture, una join venture creata dal Dipartimento di chimica dell’Università di Leeds, finanziata con 2,2 milioni di sterline dal fondo per gli Energy Entrepreneurs Fund della divisione Energia industriale e strategia industriale del Governo britannico.
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I tre impianti su cui la Drax sta testando la tecnologia bruciano attualmente 7 milioni di tonnellate di pellet annue e producono 4 mila MW di energia. Il sistema di cattura dell’anidride carbonica sviluppato nell’impianto Drax ha attualmente una capacità di 1 tonnellata di CO2 al giorno e rappresenta il primo tentativo al mondo di applicare la tecnologia CCS alla combustione di materia prima al 100% composta da biomassa.
“La sfida ora è ottenere tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno per progettare e costruire un impianto di cattura 10.000 volte più grande – ha spiegato il Il direttore tecnico di C-Capture, Caspar Schoolderman – È solo quando arriveremo a questo tipo di scala che potremo iniziare ad avere un impatto sul clima “.
Negli ultimi anni, la Drax Power Station è divenuto il più grande progetto di decarbonizzazione in Europa con la conversione di 2/3 degli impianti dall’alimentazione a carbone a quella a biomassa. L’esperimento pilota di applicazione della tecnologia CCS, su cui il gruppo energetico ha investito circa 400 mila sterline, rappresenta un ulteriore passo verso il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo di essere la prima centrale energetica europea a zero emissioni entro il 2025.