(Rinnovabili.it) – La Sardegna dà il benvenuto al nuovo Polo a energie rinnovabili di Macchiareddu, prossima realtà produttiva verde del territorio regionale. Il progetto è realizzato da Powercrop, joint venture paritetica tra Enel Green Power e Seci Energia, che, con il completamento dell’iter burocratico, può finalmente dar via ai lavori. Il Polo, che sorgerà nell’area industriale del comune di Assemini, avrà come obiettivo quello di produrre energia valorizzando le fonti locali; l’intero impianto infatti a regime sarà costituito da una centrale elettrica da circa 50 MW composta da: una caldaia da 25 MW alimentata alimentata da cippato di legno vergine da filiera, da due motori da circa 11 MW ciascuno alimentati ad olio vegetale ricavato dalla spremitura in sito di semi oleaginosi, da un impianto a biogas da circa 2 MW, e da un impianto fotovoltaico da 200 kW.
Un vero e proprio mix tecnologico che trae la sua forza più grande da una filiera di rifornimento risorse davvero corta. “Il progetto – ha dichiarato il Presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci – assicura inoltre importanti ricadute per il mondo agricolo e forestale per le rilevanti quantità di biomasse e sostanze oleaginose che dovranno essere prodotte in Sardegna per alimentare l’impianto industriale. Un tema quest’ultimo che impone uno sforzo serio di approfondimento e di ricerca che la Regione intende supportare”. A fronte di una domanda annua di circa 100 mila tonnellate all’anno di semi da oleaginose, oltre a 105.000 tonnellate all’anno di cippato di legno vergine, il polo riuscirà a soddisfare il fabbisogno di 140 mila famiglie, evitando l’emissione in atmosfera di 220 mila tonnellate all’anno di CO2.
Il progetto rientra nel programma di riconversione dell’ex zuccherificio Eridania Sadam di Villasor ed è stato classificato come di “Interesse Nazionale”. “La mia soddisfazione – ha detto l’assessore dell’Industria, Antonello Liori – è sopratutto per le garanzie di reimpiego dei lavoratori in forza alla società Eridania Sadam, che saranno avviati all’aggiornamento professionale ed alla riqualificazione secondo il fabbisogno lavorativo del futuro impianto industriale.” I lavori coinvolgeranno nella fase di cantiere circa 200 persone attualmente in cassa integrazione, mentre a regime la nuova realtà produttiva occuperà circa 270 lavoratori tra diretti e indotto.