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Potature urbane? Presto impiegate per fini energetici

(Rinnovabili.it) – Il 9 maggio il Senato ha approvato, con modificazioni, il disegno di legge n. 3162, con cui si aggiorna il decreto legislativo n. 152/2006, vale a dire il vecchio Codice Ambientale. Il provvedimento, che torna alla Camera dei deputati per la terza lettura, riporta le norme in materia in materia di sfalci e potature, di miscelazione di rifiuti speciali e di oli usati nonché di misure per incrementare la raccolta differenziata. Il testo è particolarmente atteso soprattutto da quanti aspettano che tutti i rifiuti delle potature urbane possano finalmente essere destinate al recupero energetico della biomassa e non più alla discarica coma invece ancora oggi avviene. Il ddl riporta, infatti, tra le altre cose un’importante modifica all’articolo 185 del decreto in questione, inserendo il materiale derivante dalla potatura degli alberi, anche proveniente dalle attività di manutenzione delle aree verdi urbane, nella produzione di energia “mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente né mettono in pericolo la salute umana”.

Tra i punti più significativi della nuova legge, inoltre, l’obbligo di privilegiare anche sul piano economico il recupero di materia dai rifiuti rispetto al recupero energetico, l’aggravio dei costi per chi smaltisce i rifiuti in discarica, una serie di semplificazioni per le aziende agricole nel trattamento dei residui agricoli e zootecnici. Sono infine state introdotti specifici incentivi per le amministrazioni pubbliche che acquistano prodotti ecologici e per le associazioni di volontariato che recuperano oggetti e materiali usati, norme che semplificano l’iter autorizzativo per i piccoli impianti di compostaggio.

Particolarmente soddisfatti dicono i senatori democratici Roberto Della Seta e Francesco Ferrante che dopo l’approvazione del ddl hanno così commentato: “Le norme che aggiornano il codice ambientale approvate oggi dal Senato a larghissima maggioranza renderanno più facile la vita a migliaia di imprese impegnate in settori ambientali e daranno più forza alla green economy che rappresenta uno dei grandi motori per la ripresa dell’Italia”. I parlamentari sono uniti ne concordare che queste innovazioni vadano tutte nella medesima direzione: “sostenere l’economia verde e il miglioramento ambientale come scelte strategiche che possono riporta l’Italia sulla via dello sviluppo”.

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