Il GSE pubblica la graduatoria degli impianti: ammessi 60 progetti tra nuove costruzioni e riconversioni, che non riescono tuttavia a saturare la massima capacità messa in gara
Assegnata una capacità produttiva di 29.978 Smc/h di biometano italiano
(Rinnovabili.it) – Lo sviluppo del biometano in Italia, ottenuto massimizzando il recupero energetico dei residui organici, rappresenta uno strumento strategico per potenziare la sicurezza energetica e l’economia circolare. Lo spiega nelle sue oltre 270 pagine il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) investendo nel settore ben 1,92 miliardi. Peccato che nella pratica non stia filando tutto come previsto. Il primo bando per l’accesso agli incentivi del PNRR non è riuscito a saturare il contingente di capacità in gara. Dei 67.000 Smc/h (Standard metro cubo l’ora) offerti risultano aggiudicati solo 29.978 Smc/h. Meno della metà. Sul sito del GSE è possibile consultare la tabella riepilogativa del contingente di capacità produttiva disponibile, del numero e della capacità produttiva degli impianti ammessi in posizione utile.
Non che le richieste non siano mancate. Le offerte inviate per gli incentivi al biometano italiano avevano raggiunto una capacità produttiva totale di 36.357 Smc/h per un totale di 72 progetti. Ma la fase di selezione ne ha tagliati fuori 12 per oltre 6.352 Smc/h. Tuttavia per il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto,“il risultato di questa procedura, prima nel suo genere per il settore biometano, è soddisfacente nei numeri”. E soprattutto rappresenta un importante segnale: che l’Italia “si avvia infatti un percorso serrato che, in linea con le scadenze del PNRR, ci deve portare a liberare le energie e le potenzialità di questo settore”.
Le potenzialità del biometano italiano
Il settore offre grande promesse. Sempre secondo il Piano di riprese, se veicolato nella rete gas, il biometano italiano potrebbe contribuire al raggiungimento dei target energetico-climatici del 2030. Aiutando il Belpaese a risparmiare tra l’80 e l’85% delle emissioni legate al metano impiegato oggi. Ecco perchè il MASE ha promesso di mettere mano alle regole per allentare qua e là qualche vite. “Stiamo verificando con il Gse – ha aggiunto il ministro – possibili aggiustamenti e semplificazioni procedurali per consentire una più agevole fruizione delle risorse a disposizione”.
I prossimi passi? Già a partire dal prossimo 14 luglio, gli operatori interessati potranno partecipare a una seconda procedura competitiva che assegna un contingente di capacità produttiva, comprensivo della quota di capacità non assegnata nel bando pilota, pari a circa 108.272 Standard metro cubo l’ora.
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