(Rinnovabili.it) – Rendere l’energia pulita una realtà per le famiglie del Sanghar, in Pakistan, è uno degli ultimi obiettivi del Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP). Il Sanghar è una regione rurale del Pakistan centro-orientale, in provincia del Sindh, che basa la propria economia sulla coltivazione di grano, cotone, canna da zucchero, riso e mais. Si tratta di una regione con un difficile accesso energetico ma con un’elevata produzione di rifiuti agricoli. A tal proposito l’International Environmental Technology Centre dell’UNEP (IETC) ha iniziato a lavorare, nei mesi scorsi, ad un progetto di conversione dei rifiuti agricoli, altrimenti abbandonati nei campi, in energia pulita e sostenibile. In collaborazione con la Mehran University di Ingegneria a Tecnologia, l’IETC ha quindi stimato che nel distretto vengono prodotti circa 2,5 milioni di tonnellate di rifiuti agricoli, di cui 1,07 milioni sono disponibili come legna da ardere, mentre 910 milioni di tonnellate corrispondono alla frazione convertibile in energia elettrica, con un tasso di efficienza pari al 20%. E’ stato calcolato che con un tale potenziale energetico si potrebbe soddisfare il fabbisogno energetico di circa 400 mila famiglie. Tra le varie tipologie tecnologiche prese in considerazione, l’IETC ha stabilito, dopo un’attenta analisi, che il biogas rappresenti la via migliore, in quanto possiede il doppio vantaggio di fornire combustibile pulito alle famiglie, producendo al contempo una buona quantità di compost, da poter utilizzare come fertilizzante. L’impianto è stato realizzato vicino un’area dove si coltiva barbabietola da zucchero del Saghar, con un investimento complessivo pari a circa 23.000 dollari, ed è in grado di produrre giornalmente 50 metri cubi di biogas, 200 kg di fertilizzate liquido e 150 di fertilizzante solido, a partire da circa 400 kg di rifiuti agricoli. Il biogas prodotto è sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di circa 20 nuclei famigliari.