Il MiTE firma il provvedimento che fornisce sussidi alla produzione di biometano. Gava: "Previsto contributo in conto capitale del 40% sulle spese ammissibili dell'investimento"
I fondi sosterranno anche la riconversione e l’efficientamento degli impianti biogas agricoli esistenti
(Rinnovabili.it) – Sostenere lo sviluppo del biometano nazionale, ottenuto massimizzando il recupero energetico dei residui organici. Questo l’obiettivo del nuovo decreto biometano 2022, il provvedimento che disciplina l’assegnazione di 1,7 miliardi di euro al settore. L’atto, figlio del Piano nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR), è stato firmato la scorsa settimana del Ministro della Transizione Ecologica e inviato alla Corte dei conti per le consuete operazioni di registrazione. Un intervento fortemente atteso, soprattutto nell’attuale crisi energetica, che dovrebbe permettere di incrementare la potenza di biometano da riconversione da destinare alla rete gas per circa 2,3-2,5 miliardi di metri cubi.
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Cosa prevede il nuovo decreto biometano 2022?
Il nuovo decreto biometano 2022 prevede diverse linee d’azione. Da un lato supporterà la riconversione e l’efficientamento degli impianti biogas agricoli esistenti verso la produzione totale o parziale di biometano; destinando quest’ultimo sia nel settore del riscaldamento e raffrescamento industriale e residenziale, sia ai settori terziario e dei trasporti. Dall’altro incentiverà la costruzione di nuove centrali per la produzione di biometano; il testo, come spiega Vannia Gava, sottosegretaria alla Transizione Ecologica prevede anche un contributo in conto capitale del 40% sulle spese ammissibili dell’investimento sostenuto per i nuovi impianti.
Nel contempo cercherà di migliorare l’efficienza in termini di utilizzo di calore e riduzione delle emissioni di impianti agricoli di piccola scala esistenti per i quali non è possibile accedere alle misure di riconversione.
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Verso nuove aste dal 2022 al 2024
Il nuovo decreto biometano 2022 fornirà incentivi alla produzione con tariffe differenziate sulla base dei costi degli impianti. I sussidi saranno assegnati in base a contingenti di potenza annui, tramite aste pubbliche al ribasso. Le gare si svolgeranno dalla fine del 2022 al 2024, fino all’esaurimento dei fondi stanziati dal Piano.
Si tratta di un provvedimento, ci tiene a sottolineare Gava “utile non solo per la decarbonizzazione, ma anche per ridurre la dipendenza dal gas estero”. “La crisi energetica di questi mesi – ha commentato la sottosegretaria – ha dimostrato quanto sia necessario investire sui nuovi carburanti, credere nella ricerca e nello sviluppo del settore. Per questo è un grande passo in avanti la dotazione complessiva di 1,7 miliardi di euro del PNRR per la produzione del biometano”.