Oggi partono gli ultimi negoziati per la riforma della direttiva sulle rinnovabili. La forte spinta sulle biomasse aumenterà il tasso di deforestazione
Incentivare le biomasse significa aumentare la deforestazione
(Rinnovabili.it) – Inizia oggi l’ultimo ciclo di negoziati in Europa per riscrivere la direttiva sulle rinnovabili, e le forze in campo tornano a dividersi sul tema della biomassa. L’utilizzo di materie prime forestali per il riscaldamento e la produzione energetica spacca i portatori di interesse: l’industria è molto favorevole e influenza le istituzioni europee, mentre gli ambientalisti sollevano numerose obiezioni e sottolineano le criticità di un quadro legale che promuove la deforestazione sotto la bandiera delle energie pulite.
La Commissione Europea sostiene che il testo legale, così come arriva oggi sul tavolo del negoziato con le altre istituzioni comunitarie, contiene nuovi criteri di sostenibilità che garantiscono l’utilizzo di biomassa proveniente solo da foreste gestite in modo sostenibile, tenendo conto della loro capacità di assorbire CO2 dall’atmosfera. Secondo la direttiva riveduta, le catene di approvvigionamento di biomassa nel settore termico ed energetico dovranno emettere l’80% dei gas serra in meno rispetto ai combustibili fossili. Dal 2021, inoltre, il testo permette incentivi pubblici all’elettricità prodotta da biomassa “solo se si applica una efficiente tecnologia combinata di calore ed energia”.
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Rassicurazioni che le associazioni ambientaliste giudicano insufficienti: quando gli alberi vengono bruciati, infatti, rilasciano immediatamente la CO2 che impiegano decenni o secoli ad assorbire. E anche ripiantando nuovi alberi dopo la deforestazione, serviranno anni per farli crescere e svolgere appieno il ruolo di serbatoi di carbonio. A quel punto, però saranno nuovamente pronti per il taglio. Ecco perché la gestione forestale sostenibile non può fare alcuna differenza.
Da parte loro, i rappresentanti dell’industria dell’energia affermano che la biomassa possa sostituire il carbone in settori come l’elettricità, il riscaldamento e il raffreddamento, almeno nel breve periodo. Se la biomassa non sarà disponibile, avvertono i big del settore privato, per soddisfare la domanda di riscaldamento nel periodo invernale si dovrebbe utilizzare proprio l’odiato carbone.