La legittimità costituzionale è confermata dal prof. Stefano Grassi che ha assicurato la piena competenza della Regione
“La proposta di legge inviata all’Assemblea legislativa regionale è perfettamente costituzionale. Scaturisce infatti da un serio approfondimento che tiene conto dei diversi aspetti in gioco e si basa anche su eminenti pareri di costituzionalisti, specialisti nel campo ambientale. La legittimità costituzionale è confermata dal parere del prof. Stefano Grassi che, tra gli altri aspetti, ha assicurato la piena competenza della Regione ad emanare norme di disciplina di procedimenti autorizzativi da rinnovare per sopraggiunta declaratoria di incostituzionalità. Ciò in base ai decreti legislativi 387/2003 (art. 12) e 152/2006 (art. 7). La nostra proposta di legge non comporta disapplicazioni di atti europei, al contrario è applicazione della specifica direttiva Ue e conseguenza diretta della sentenza della Corte costituzionale e delle decisioni del giudice amministrativo. A riprova della legittimità del percorso da noi proposto basta considerare che la stessa Corte costituzionale, con sentenza 209 del 2011, si è già espressa in un caso analogo, inerente la disciplina della valutazione ambientale della Regione Toscana. Sono le contraddizioni tra la normativa statale e quella comunitaria che ci hanno imposto di prevedere la “rinnovazione” dei procedimenti autorizzatori di impianti a biomasse già conclusi, per integrarli con la VIA, secondo quanto richiesto dalla Corte costituzionale e dalla magistratura amministrativa. Tale VIA diviene di competenza delle Province e i relativi esiti non sono prevedibili. La Regione, in assenza di un intervento normativo, è esposta a rilevantissimi risarcimenti dei danni, per i quali sono state già avanzate istanze alla magistratura che, al momento, ammontano a circa 13 milioni di euro. Ulteriori azioni, per centinaia di milioni di euro, sono già state annunciate e rischiano di ricadere sul bilancio regionale, già pesantemente penalizzato dai continui tagli statali. E’ da tutto ciò, come già ampiamente chiarito, è scaturita la necessità della proposta adottata dalla Giunta regionale. La conferenza stampa tenuta ieri sulla proposta di legge per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili è stata tenuta proprio per informare i cittadini su di un tema sul quale si fanno troppe e facili polemiche. Nessuna cortina fumogena e nessun atto di arroganza, come afferma qualcuno dunque. Semmai la cortina fumogena è quella innalzata da chi presenta un quadro fuorviante sulla situazione della produzione di energia da impianti a biomasse nelle Marche. La nostra regione è infatti agli ultimi posti in Italia per potenza installata, con appena l’1% della potenza rispetto al totale nazionale. Si pensi che le sole Lombardia ed Emilia Romagna producono, rispettivamente, il 23,3% e il 15% della potenza nazionale e regioni di dimensione pari o inferiore alla nostra, come l’Umbria, il Molise, il Friuli Venezia Giulia e la Basilicata, hanno produzioni superiori (SI VEDA CARTINA ALLEGATA)”.(f.b.)