Poggio: “entro il 2015, anno dell’Expo, la rete del biometano potrebbe soddisfare tutta la domanda di energia e carburanti dell'evento”
“Sosteniamo la produzione di biometano in Italia – sostiene Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente – per due ragioni fondamentali: può essere prodotto principalmente da biomasse di scarto e può essere usato senza le perdite di rendimento delle centrali elettriche. Sono perciò urgenti gli attesi decreti governativi sul tema ed è altrettanto urgente che vengano definiti incentivi certi e stabili nel tempo. Mondo agricolo e imprese sono in attesa. Insieme lanciamo una sfida: entro il 2015, anno dell’Expo, la rete del biometano potrebbe soddisfare tutta la domanda di energia e carburanti dell’evento”.
Un obiettivo che non deve spaventare. D’altra parte si parla di una delle poche filiere bioenergetiche in grado di sfruttare oltre alle biomasse anche tutto il range di sottoprodotti agricoli, agroindustriali e rifiuti biodegradabili urbani; in altre parole il settore è in grado di rivalorizzare i 160 milioni circa di tonnellate scarti, provenienti dai cicli agro-industriali. “Il biogas fatto bene, spiega Legambiente – quello prodotto in filiera corta, quasi a km zero, potrà arrivare a produrre minimo 6,5 miliardi di metri cubi di metano pari a circa l’8% del consumo di gas naturale in Italia. È evidente che la produzione di biogas può rappresentare anche una grande opportunità di crescita per l’agricoltura”.