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Impianti di biometano in Lombardia, iter conversione semplificato

Impianti di biometano in Lombardia, iter conversione semplificato
Impianti di biometano in Lombardia. Immagine via Depositphotos

Impianti di biometano in Lombardia: quando non servono nuove autorizzazioni ambientali

Realizzare impianti di biometano in Lombardia è un po’ più facile. La Regione, infatti, ha semplificato l’iter di conversione di alcuni impianti per la produzione di biogas da liquami zootecnici in impianti di biometano. Lo fa sapere l’amministrazione territoriale annunciando l’approvazione in Giunta, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima Giorgio Maione, di una nuova delibera chiarificatrice.

L’oggetto della questione? L’inquadramento dell’impianto di upgrading quando collocato all’interno di allevamenti zootecnici soggetti ad autorizzazione integrata ambientale (AIA). Nel dettaglio la delibera ribadisce le condizioni che rendono non necessarie nuove autorizzazioni ambientali per interventi di realizzazione o conversione per la produzione di biometano in questo ambito. Come spiega l’assessore tali interventi sono considerati come “non sostanziali” se non è previsto un incremento significativo del numero di capi allevati o degli effluenti zootecnici da destinare alla produzione del gas.

Le valutazioni della Regione

In realtà l’atto arriva solo 5 mesi dopo che lo stesso Maione aveva già chiarito la questione in risposta ai dubbi avanzati da enti e operatori del settore. Sul permitting in materia di upgrading, infatti, l’attuale legislazione italiana ha lasciato alcuni punti scoperti, a partire proprio dalla corretta qualificazione delle modifiche che comportano l’installazione di impianti di biometano rispetto alla normativa Aia.

In attesa di un intervento nazionale, la Regione ha analizzato gli aspetti ambientali degli interventi di upgrading stabilendo che in assenza di ulteriori emissioni inquinanti non fossero necessarie altre autorizzazioni ambientali. Salvo eventuali valutazioni sito-specifiche da parte delle autorità competenti.

“Avevamo già fornito indicazioni alle Province nei mesi scorsi ma era necessario un ulteriore chiarimento formale”, ha dichiarato Maione. “Questo provvedimento è una semplificazione enorme, dal punto di vista procedurale, per le aziende agricole lombarde […] Con la delibera di oggi vengono fornite le indicazioni per agevolare e uniformare la valutazione degli interventi. Il dialogo con le associazioni di categoria ha portato ancora una volta a un risultato utile”

Produzione di Biometano in Lombardia, un potenziale enorme

Per gli operatori locali si tratta di un passaggio essenziale. Oggi infatti il territorio è la prima regione italiana per produzione di biogas, con oltre 500 impianti sui 2.000 presenti in tutta Italia. Ed è anche la prima per produzione di biogas agricolo e la prima per allevamenti zootecnici. La potenzialità degli impianti a biometano in Lombardia è dunque innegabilmente alta.

Nella regione, spiega l’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste di Regione Lombardia Alessandro Beduschi, “il biometano rappresenta una frontiera da esplorare sempre di più, specialmente per una regione che detiene il primato della zootecnia. La capacità di trasformare un problema in una risorsa è fondamentale per il nostro futuro agricolo e ambientale”.

“Sfruttare gli scarti zootecnici per produrre biometano – continua Beduschi – non solo riduce l’impatto ambientale, ma offre anche opportunità economiche significative per le nostre aziende agricole. È un passo verso un’economia circolare più sostenibile, che valorizza le risorse locali e promuove l’innovazione nel settore agricolo”.

Conversione biogas in biometano, l’iter semplificato

Ricordiamo che il decreto Legge del 29 maggio 2023, n. 57 ha introdotto una prima grande semplificazione per la costruzione degli impianti di produzione di biometano. Il provvedimento, che ha modificato il Decreto legislativo del 3 marzo 2011, n. 28, ha previsto la procedura abilitativa semplificata (PAS) per tutti gli interventi di parziale o completa riconversione di impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas, gas di discarica o gas residuati dai processi di depurazione.

A patto che non comportino un incremento dell’area già oggetto di autorizzazione (a prescindere dalla quantità risultante di biometano immesso in rete ) e che rispettino una serie di condizioni:

  1. nel caso di impianti collegati alla rete, vi sia la disponibilità del gestore di rete a immettere i volumi aggiuntivi derivanti dalla realizzazione degli interventi;
  2. gli interventi non comportino alcuna modifica delle tipologie di matrici già autorizzate;
  3. la targa del sistema di upgrading indichi il valore di capacità produttiva derivante dalla realizzazione degli interventi;
  4. l’eventuale aumento delle aree dedicate alla digestione anaerobica non sia superiore al 50 per cento di quelle già autorizzate.

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