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Generatore a biomassa e certificati bianchi: l’economizzatore

Generatore a biomassa e certificati bianchi

Foto di Ladislav Sh su Unsplash

Generatore a biomassa e certificati bianchi
Foto di Ladislav Sh su Unsplash

(Rinnovabili.it) – È possibile presentare richiesta di accesso al meccanismo dei Certificati Bianchi per interventi di installazione di un generatore a biomassa in sostituzione di uno a combustibili fossili. A patto di ottenere un aumento dell’efficienza. Lo ha ricordato il 16 febbraio il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) in una breve nota in cui propone come buona pratica per centrare l’obiettivo l’impiego di un economizzatore. Di cosa si tratta? Di un apparecchio che recupera il calore dai fumi di scarico per presiscaldare l’acqua in entrate nelle caldaie. Tagliando gli sprechi e alzando il rendimento complessivo.

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 La soluzione è una delle possibilità che si offrono a quanti vogliono accedere ai titoli di efficienza energetica (TEE) attraverso impianti produttivi di energia termica. Escludendo i gruppi frigo ad assorbimento, le norme nazionali prevedono che le biomasse possano accedere al meccanismo dei certificati bianchi solo in due casi: 

“L’ammissibilità degli interventi di sostituzione prevede necessariamente l’incremento dell’efficienza energetica rispetto alla situazione ante intervento”, scrive il Gestore. “Per aumentare il livello di efficienza energetica di un generatore a biomassa può essere considerata quale best practice quella di prevedere, nella situazione post-intervento, l’adozione di una soluzione tecnologica costituita da un generatore a biomassa dotato di economizzatore. Rispetto a tale soluzione tecnologica sarà valutato l’incremento di efficienza tra la situazione ante intervento e quella post, al fine di verificare il rispetto del requisito di accesso”.

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