Le indicazioni del GSE per l'accesso al meccanismo dei Certificati Bianchi per interventi di installazione di generatori di calore a legna, pellet o cippato in sostituzione di quelli a fonti fossili
(Rinnovabili.it) – È possibile presentare richiesta di accesso al meccanismo dei Certificati Bianchi per interventi di installazione di un generatore a biomassa in sostituzione di uno a combustibili fossili. A patto di ottenere un aumento dell’efficienza. Lo ha ricordato il 16 febbraio il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) in una breve nota in cui propone come buona pratica per centrare l’obiettivo l’impiego di un economizzatore. Di cosa si tratta? Di un apparecchio che recupera il calore dai fumi di scarico per presiscaldare l’acqua in entrate nelle caldaie. Tagliando gli sprechi e alzando il rendimento complessivo.
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La soluzione è una delle possibilità che si offrono a quanti vogliono accedere ai titoli di efficienza energetica (TEE) attraverso impianti produttivi di energia termica. Escludendo i gruppi frigo ad assorbimento, le norme nazionali prevedono che le biomasse possano accedere al meccanismo dei certificati bianchi solo in due casi:
- con installazioni ex novo di generatori e climatizzatori, per una durata dell’incentivo di 10 anni ma riconosciuto solo se vie è un risparmio addizionale determinato dall’incremento di rendimento rispetto alla baseline (differenziato per aree di intervento);
- con sostituzioni di generatori o climatizzatori alimentati di metano, GPL, gasolio, BTZ, carbon fossile, olio combustibile. In questo caso l’incentivo dura 7 anni e il numero di TEE viene calcolata in base al risparmio addizionale, ovvero all’energia utile contabilizzata nel nuovo impianto divisa per il rendimento ex ante ottenuto dal monitoraggio. Una condizione sine qua non, quest’ultima, ricordata anche dal GSE.
“L’ammissibilità degli interventi di sostituzione prevede necessariamente l’incremento dell’efficienza energetica rispetto alla situazione ante intervento”, scrive il Gestore. “Per aumentare il livello di efficienza energetica di un generatore a biomassa può essere considerata quale best practice quella di prevedere, nella situazione post-intervento, l’adozione di una soluzione tecnologica costituita da un generatore a biomassa dotato di economizzatore. Rispetto a tale soluzione tecnologica sarà valutato l’incremento di efficienza tra la situazione ante intervento e quella post, al fine di verificare il rispetto del requisito di accesso”.