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Fondo efficienza energetica: vincoli agli impianti a biomassa

Le Regioni approvano lo schema di decreto ministeriale, chiedendo che per Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto gli incentivi per il riscaldamento a biomassa siano vincolati a requisiti più restrittivi

Fondo efficienza energetica

 

 

Il sì della Conferenza Unificata al decreto sul Fondo Efficienza energetica

(Rinnovabili.it) – Passi avanti per il Fondo Efficienza Energetica, lo strumento nazionale con cui finanziare gli interventi di efficienza energetica. Dopo ben tre anni di quasi completa immobilità, il decreto attuativo ha raggiunto la Conferenza Unificata, ottenendo il via libera delle Regioni. I rappresentati territoriali hanno espresso parere favorevole al testo, condizionandolo tuttavia all’accoglimento di un nuovo emendamento. Nel dettaglio, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiede che sia riformulato il passo dedicato ai sussidi per gli impianti di riscaldamento a biomasse (articolo 7 comma 3). Recita il parere:

 

“Nelle Regioni e Province che hanno sottoscritto l’Accordo di programma per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano del 9 giugno 2017, gli incentivi di cui al comma 1, lettera a), punto ii possono riguardare gli impianti alimentati da biomassa legnosa se i generatori di calore sono classificati quattro o cinque stelle ai sensi dell’Accordo e delle delibere regionali attuative, laddove più restrittivi rispetto ai valori limite stabiliti dal D.lgs. 152/2006 e s.m.i. per i diversi inquinanti”.

 

In altre parole si alzano i vincoli in quelle quattro Regioni – Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto – che in cui la qualità dell’aria è oggi più a rischio. I quattro territori hanno avviato dal 1° ottobre di quest’anno, le prime misure antismog condivise, appartenenti al  “Piano aria integrato regionale (Pair2020)” e all’accordo di Bacino Padano. Quest’ultimo prevede già il divieto di utilizzo di stufe a biomassa legnosa con prestazioni emissive inferiori alla classe 3 stelle, in presenza di impianti alternativi.

 

In questo caso dunque, il Fondo Efficienza energetica dovrebbe allinearsi alle ultime disposizioni in materia di lotta allo smog, facilitando il passaggio a sistemi più efficienti e meno inquinanti. Ricordiamo che il fondo dovrebbe avere una dotazione di 70 milioni di euro l’anno fino al 2020 (ma è già in ritardo di 3 anni), risorse utilizzabili per finanziamenti a tasso agevolato e per garanzie sui finanziamenti dei progetti in efficienza energetica fino all’80% dei prestiti erogati dalle banche. Secondo le stime dell’Energy Strategy Group del Politecnico di Milano, lo strumento potrebbe contribuire al 30% degli obiettivi della SEN 2030.

 

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